Casalesi, arrestati il boss Cerci ed il suo “carabiniere-autista”

di Redazione

Gaetano CerciCASERTA. Gli agenti della squadra mobile di Caserta hanno tratto in arresto, la scorsa notte, Gaetano Cerci, esponente del clan dei Casalesi, con precedenti per associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico illecito di rifiuti, falsi e ricettazione.

In manette anche un carabiniere in servizio alla compagnia Napoli-Secondigliano, Nicola Zanfardino, 52 anni, nativo di Afragola (Napoli), che abitualmente fungeva da autista all’arrestato, responsabile della rivelazione di notizie coperte da segreto d’ufficio, e un altro uomo proveniente dal napoletano, Renato Bifolco, 40enne di Crispano (Napoli), che si era rivolto al militare per ottenere informazioni riservate. Il carabiniere, inoltre, è stato arrestato per detenzione e cessione di numerose dosi di sostanze stupefacenti che, sequestrate durante i turni di pattugliamento, consegnava ad una donna, tossicodipendente, Assunta Loreto, 25 anni, di Acerra (Napoli), anch’essa sottoposta a misura cautelare, con la quale intratteneva una relazione sentimentale.

44 anni, imprenditore nel settore dei rifiuti e nipote acquisitodel boss Francesco Bidognetti, alias “Cicciotto ‘e mezzanotte”, Gaetano Cerci fu arrestato nell’agosto del 2009, insieme ad altre persone, durante il blitz che sventò un summit di camorra nella sua abitazione a Casal di Principe. Cerci, titolare della “Ecolog 89”,all’inizio degli anni ’90 fu coinvolto, assieme al capo dellaloggia P2 Licio Gelli,nello scandalo dei rifiuti tossici portati dalla Toscana in Campania, presso la discarica di Gaetano Vassallo, imprenditore di Cesa oggi collaboratore di giustizia.

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