Pignataro, Cuccaro ordina alla Plemba di bonificare l’area

di Redazione

Raimondo CuccaroPIGNATARO. “Trovandoci al cospetto di una delicatissima situazione ambientale, ereditata dalla precedente gestione politica, ci siamo attivati in maniera tempestiva per bonificare quelle aree che, dopo i rilievi dell’Arpac, sono state classificate come zone insalubri e di pericolosità rilevante per la salute pubblica”.

Lo afferma il sindaco di Pignataro Maggiore, Raimondo Cuccaro. “E’ il caso, soprattutto, della Pemba srl, – spiega il primo cittadino – dislocata in via Pezzatavolella, appena fuori dall’abitato pignatarese, dove sono stati rinvenuti cumuli di materiale da imballaggio, pericoloso materiale derivante da lavorazioni edili di demolizione e costruzione, rifiuti combusti e, soprattutto, lastre di eternit che fanno il paio con ampie aree occupate da rifiuti solidi urbani e rifiuti pericolosi di diverso genere. Nessuno, a conclusione dell’emergenza rifiuti degli scorsi anni, si era preoccupato di far ripulire il sito, bonificando l’area. La zona, lasciata nelle condizioni in cui l’ho ereditata io come nuovo sindaco, rappresentava una vera bomba ambientale che ha probabilmente incideva sulla salute pubblica e sul quadro complessivo della aria che respiriamo (in gran parte compromessa dalla presenza di industrie insalubri). E’ per queste ragioni che abbiamo emesso un’ordinanza (66 del 23 agosto scorso) che impone alla Pemba srl di mettere in sicurezza la zona, ponendo in essere tutte le operazioni di bonifica del caso, oltre a farci pervenire l’elenco completo delle ditte che effettueranno le eventuali operazioni di rimozione e smaltimento dei rifiuti lasciati a marcire anche dopo lo stoccaggio. Sarà compito della Polizia Municipale tenere sotto strettissimo controllo l’adempimento della nostra Ordinanza. Ogni volta che ci troveremo al cospetto di scempi ambientali e di pericoli per la salute pubblica, interverremo con la massima urgenza, dando la priorità alla salvaguardia della salute dei cittadini e della salubrità delle nostre aree urbane e rurali”.

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