Pignataro, Cuccaro: “Nessuna indagine sul mio conto, quelle foto irrilevanti”

di Redazione

Raimondo CuccaroPIGNATARO. “Una mistificazione senza pari”. Così il sindaco di Pignataro Maggiore, Raimondo Cuccaro, commenta le notizie riguardanti alcune foto che ritrarrebbero personaggi discutibili alla festa popolare tenutasi dopo la sua vittoria elettorale.

Per Cuccaro il tentativo sarebbe quello di “scagionare, con un tentativo goffo e ridicolo”, l’ex sindaco Giorgio Magliocca, che negli ultimi giorni si è visto respingere l’ennesima richiesta di scarcerazione.

“Si vuole infangare l’onorabilità mia e dell’amministrazione che mi onoro di rappresentare”, commenta Cuccaro, che aggiunge: “I cittadini conoscono benissimo il nostro impegno ventennale contro tutte le mafie, ma soprattutto, hanno riconosciuto in noi il cambiamento morale ed etico per questa cittadina. Quelle fantomatiche foto sono state costruite ad arte nella vana e assurda speranza di poter gettare discredito sulla nostra compagine politica già la sera della affermazione alle Comunali. In una festa popolare, proprio perché tale, possono infiltrarsi personaggi di ogni genere e risma; ovviamente il tutto non è controllabile da chi sta festeggiando una vittoria pulita e nitida come è stata la nostra. Di più, le foto potrebbero addirittura essere un preciso disegno della controparte politica che, invitando i soggetti discutibili a intrufolarsi nella festa politica della nostra vittoria, li ha poi artatamente fotografati per costruire una difesa del tutto infondata e non credibile, come ribadito proprio dai giudici della Dda e riportato dal quotidiano Il Mattino; quei giudici che per la terza volta hanno detto ‘no’ alla scarcerazione di Magliocca”.

E per quanto riguarda le voci che lo vorrebbero addirittura indagato dalla Procura, Cuccaro precisa “di non essere stato iscritto in alcun registro degli indagati, a dimostrazione ulteriore dell’infondatezza dilettantistica delle notizie, pubblicate solo per screditare la mia maggioranza che sta lavorando in maniera coraggiosa per riutilizzare i beni della camorra locale e per ristabilire regole ed equilibri etici nella nostra Pignataro Maggiore”.

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