Festa elettorale, Cuccaro: “Basta notizie false, non sono indagato”

di Redazione

Raimondo CuccaroPIGNATARO. “A beneficio di chi fa fatica ad accettare la verità, ribadisco di non essere indagato in nessun procedimento relativo a strane accuse mossemi dopo il 16 maggio, men che mai in una fantomatica indagine sulla festa di insediamento dopo la mia vittoria elettorale”.

Lo afferma il sindaco di Pignataro Maggiore, Raimondo Cuccaro. “Nonostante ciò, – continua la fascia tricolore – devo constatare con mia divertita sorpresa che qualche organo di comunicazione continua a scrivere questa corbelleria, tacendo sistematicamente su quanto stia venendo a galla, spulciando tra le carte di nove anni di amministrazione precedente. Leggo addirittura un ‘taglia e cuci’ di un sito internet che ha prodotto questa notizia in breve: ‘La Procura apre un fascicolo sui festeggiamenti della lista di Cuccaro: il neosindaco replica ‘E’ una goffa macchinazione per infangarmi’. Da come è stata tagliata la notizia, sembrerebbe quasi che io sia in contrapposizione con i magistrati; ma forse la notizia cucita in questa maniera è proprio il solito, goffo e impacciato tentativo di mettere zizzania tra la mia maggioranza e il potere giudiziario. Siamo al cospetto dell’ennesimo esempio di giornalismo fatto in maniera dilettantistica da persone disperate, e soprattutto interessate, mosse solo da livore personale, che non hanno altro a cui appigliarsi e allora inventano penosamente notizie di sana pianta”.

“La macchinazione – continua Cuccaro – è quella di chi taglia in maniera criminale le notizie per alterarne il significato, non è certo opera mia. Potrei mai essere contro la Procura io che da sempre ammiro e rispetto apertamente il lavoro dei magistrati? Posso mai essere annoverato tra i denigratori dei giudici, io che ho avviato in soli 20 giorni il riutilizzo dei beni della camorra, fino a qualche mese fa lasciati a marcire dalla precedente amministrazione? Posso mai essere tacciato di dissenso verso la Procura, io che in meno di due mesi ho ridato corso a una linea amministrativa improntata alla trasparenza, alla legalità e alla giustizia sociale? Posso mai accusare di macchinazione la Procura io che ho da sempre denunciato il malaffare e i soprusi consumati nelle zone grigie tra mafia, politica e imprenditoria deviata? Posso mai essere contro gli inquirenti io che ho smascherato l’affare Biopower, una delle truffe più estese e devastanti della storia delle nostre terre?”.

“Sarebbe il caso – conclude il sindaco – di accettare definitivamente una grande realtà oggettiva: a Pignataro il vento è cambiato. E’ arrivato il momento delle responsabilità e della serietà, gli inciuci e i veleni degli anni passati li lasciamo a chi resta ancorato alla Pignataro che fortunatamente le elezioni del maggio scorso hanno spazzato via”.

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