Al via la “Sagra della Rana”

di Redazione

 MARCIANISE. Marcianise un luogo da vivere, nell’Associazione “il Sito” questo è quello che vorrebbero poter sentire un giorno non troppo lontano.

Le cronache quotidiane purtroppo non sempre sono lusinghiere nei confronti della nostra terra, che bistrattata a torto o a ragione è passata da fiero borgo contadino, attraverso la speranza del riscatto industriale, a sito di smaltimento di rifiuti tossici e non solo. La campagna che tanto ha dato a questa comunità, che d’estate brulicava di contadini, oggi è divenuta incolta grigia e talvolta orrendamente mutilata da montagnole di rifiuti, che danno spettralità agli incauti visitatori.

Tra le tante Associazioni di cittadini, che con grande coraggio a Marcianise operano per il riscatto ambientale, “il Sito” ha trovato un modo di coinvolgere le persone, alquanto singolare. E’ riuscito nel corso degli anni a sensibilizzare i cittadini direttamente con convegni e manifestazioni, ma indirettamente ed in modo più coinvolgente, con la degustazione della Rana, simbolo e ricordo di un epoca in cui l’acqua questo animaletto viveva in folte colonie sul territorio marcianisano e la sera era dedito in gorgheggi, che riempivano le campagne del loro gracidio. L’acqua sgorgava pura dal sottosuolo, mentre nell’aria si libravano, gli odori tipici della campagna: erba medica, canapa, funghi di pioppo, uva fragola.

Da diversi anni “il Sito” organizza la più bella manifestazione del territorio, la celeberrima “Sagra della Rana” quest’anno giunta alla nona edizione, conosciuta oramai in tutta Italia e all’estero, tanto da destare l’interesse anche di testate giornalistiche straniere. La Sagra è frutto di quella tradizione contadina tutta marcianisana del consumo delle rane, che nei tempi andati era parte fondamentale dell’alimentazione dei marcianisani a corto di valide alternative proteiche di origine animali. La nostra Sagra è tradizione, folclore, evasione, divertimento, ma da alcuni anni è divenuta programmazione per il territorio, i direttivi che si sono succeduti nel corso degli anni, hanno iniziato a programmare e pensare in grande, realizzando con grande dedizione una sagra con sempre maggiore professionalità ed inventiva, ma al contempo strizzando pesantemente l’occhio al territorio e a ciò, che in esso stava avvenendo. Il sito ha così presentato un progetto molto ambizioso e noi ci pregiamo di avere questo piacevole “difetto”.

Il progetto va sotto il nome di ‘vogliamo sentire di nuovo gracidare le nostre campagne‘, primo gradino di questo progetto sarà la creazione di un marchio Dop, che avrà lo scopo di identificare la nostra manifestazione ed il nostro sodalizio associandolo positivamente alla nostra città. A ciò si sta arrivando con un capillare e costante lavoro, che impegna i soci dell’associazione per gran parte dell’anno, con progettualità idee inventiva e comunicazione, tanti sacrifici e tanto impegno stanno dando buoni frutti, facendo diventare il nostro evento uno dei più visitati in ambito regionale, i piatti tipici della tradizione che vengono preparati dal nostro cuoco Carmine Russo quali; Rana, anguille, Pettole e fagioli, Panini con salciccia e friarielli, sono stati contornati dalla divulgazione, dalla cultura e dalla storia locale. In questi anni abbiamo destato la curiosità di migliaia di persone, che si sono rivolte all’associazione per chiarimenti circa l’origine e le motivazioni di questa strana quanto inusuale sagra.

Motivati da questo interesse e da questa crescita, a maggio di quest’anno, così come per i grandi eventi, abbiamo realizzato una mega presentazione della nona Sagra della Rana, con la partecipazione di autorità politiche e religiose, della stampa e della popolazione, descrivendone, motivazioni, peculiarità, origine e storia.Di quando si andava a degustare le rane nelle “cantine” della zona da zi Catrinella, Saragone, etc e di quando, Marcianise ed il suo circondario erano attraversati, in tempi remoti dal fiume Clanio, oggi diventato Regi Lagni e tramutatosi nel corso degli anni; da corso d’acqua di carattere torrentizio, a mera discarica a cielo aperto. IlClanio con il suo lento corso, per la natura pianeggiante del territorio, inondava spesso tutto il circondario creando un immenso acquitrino dove naturalmente, proliferavano rane e zanzare. Nel 1612, il vicerè spagnolo Pedro Fernandez de Castro (1560 – 1634), iniziò una lunga opera di bonifica del territorio, infestato dalla malaria, affidandone il coordinamento all’architetto Giulio Cesare Fontana (1573 – 1627). Iniziò così la grandiosa opera dei Regi Lagni, che si concluse in epoca Borbonica. Le rane per la grande quantità di acqua esistente, sia in superficie, ex fiume Clanio, sia nel sottosuolo con una enorme falda freatica, che in taluni luoghi quasi affiorava spontaneamente dal terreno, (ad esempio in località Aurno, attuale dislocazione del Centro Commerciale Campania e dell’adiacente scalo merci) sia stagnante, vasche per la maceratura della canapa, avevano pacificamente invaso il territorio.

“Stiamo ora lavorando alla fase successiva -afferma il presidenteCarmine Posillipo – ovvero ripopolare di rane e fauna minore le nostre campagne, il progetto prevede di favorire il reinsediamento degli anfibi sul territorio con la creazione di opportuni vivai naturali, in attesa che le istituzioni possano restituirci aree bonificate atte a tale scopo. Importante volano di questa iniziativa sarà la futura realizzazione del progetto “ring verde” che permetterà di porre il seme di questa nuova e importante sfida, che il Sito si appresta ad affrontare verso una Marcianise sempre più terra di Pugili, di cultura, di legalità, ma anche di aria bbona”.

Intanto, il Sito attende tutti nel piazzale del velodromo comunale dal 1 al 4 settembre per la nona edizione della Sagra, maggiori info su www.associazioneilsito.it

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