Borse, Piazza Affari chiude in rialzo trascinata da Wall Street

di Redazione

 MILANO. Seduta ampiamente positiva per la Borsa di Milano: l’indice Ftse Mib ha chiuso in crescita del 4,10% a 15.277 punti. Corrono i titoli bancari (Intesa SanPaolo +7,77%) ma molto bene si muovono anche Telecom Italia (+6,24%) e Fiat (+5,32%).

Nel finale, volano, soprattutto sulla scia di Wall Street e dell’annuncio del vertice Merkel-Sarkozy. Fra le piazze finanziarie, Parigi chiude a +2,89%, Francoforte guadagna il 3,28% mentre Londra avanza del 3,11%. In apertura – dopo il crollo di mercoledì – Piazza Affari faceva segnare il rialzo dell’Ftse Mib del 2,79% fino al punto massimo del 3,55% a metà mattinata quando la diffusione del bollettino mensile della Bce, che esorta i governi ad adottare misure correttive, gelava un po’ i mercati.

Fra i titoli del listino milanese, fra i segni più in evidenza soprattutto Popolare Milano con un guadagno di circa 10 punti percentuali, seguita da Stm, Prysmian, Pirelli & C. E Buzzi Unicem. Fra i maggiori ribassi del listino, invece, fra i segni negativi Damiani cede poco più di 5 punti percentuali, ma in calo anche Saes Getters, Interpump Group e Dmail Group.

Mentre gli analisti della Bank of America (istituzione Usa a sua volta tutt’altro che esuberante in Borsa) hanno abbassato le valutazioni sull’intero settore bancario europeo sono circolate voci su possibili nuove svalutazioni per Bnp Paribas per l’eposizione a titoli della Grecia. Ma “l’ondata di vendite sulle banche francesi e su Societè Generale in particolare appare eccessiva”. Lo sostiene Matt King, responsabile strategie di Citigroup. In particolare, a suo avviso, i Credit Default Swaps (i contratti di assicurazione sull’insolvenza) sulla seconda banca di Francia sono saliti “molto più di quelli di ogni altra grande banca europea”.

Giornata volatile invece per le Borse asiatiche, sulla scia del crollo in Europa e dell’analogo tonfo a Wall Street. In chiusura Tokyo è riuscita addirittura a limitare i danni, con l’indice Nikkei che ha ceduto sul finale lo 0,63% a 8.981,94 punti, con gli investitori nipponici che non si sono fatti prendere dal panico dopo le già pesanti flessioni di inizio settimana. L’indice allargato Topix è sceso dello 0,89% a 769,80 punti. La bufera che ha investito i mercati occidentali ha solo sfiorato, dunque, le principali borse di Asia e Pacifico, che, dopo un avvio pesante, hanno man mano ridotto le perdite fino a chiudere poco sotto al pareggio, con Tokyo in calo dello 0,6%, Sidney (-0,1%) stabile e Shanghai e Seul (+0,7% entrambe) addirittura positive.

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