Berlusconi smentisce: “Nessuna ipotesi di voto anticipato nel 2012”

di Redazione

Silvio Berlusconi ROMA.“Non si è assolutamente mai parlato di questo. È un ipotesi che non c’e mai stata”. Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ai cronisti che gli chiedono se sia ipotizzabile anticipare il voto al 2012.

Il premier lo dice mentre lascia Palazzo Grazioli, diretto in Sardegna. A proposito del declassamento degli Stati Uniti da parte di Standard&Poor’s, Berlusconi si limita invece ad allargare le braccia. Ma sottolinea che il governo continuerà la sua attività “senza interruzioni”. “Sarò qui lunedì sera o martedì”, aggiunge. E a chi gli chiede se non resterà in Sardegna per festeggiare il compleanno della figlia Marina il 10 agosto, risponde: “Poi torno giù”. Inoltre, il Cavalieresmentisce le voci di una sua trasferta in una località vicina a San Pietroburgo per incontrare il premier russo Vladimir Putin: “Non c’è nessun viaggio, non so come siano nate queste voci”.

Intanto, sulla manovra italiana e l’annunciato anticipo del pareggio di bilancio al 2013, è intervenuto sabato il Pd con il segretario Pier Luigi Bersani, a cui il premier, come a tutti i leader dell’opposizione, ha lanciato un appello finalizzato al dialogo. “Se vuol conservare la manovra anticipandola, – afferma Bersani – Tremonti non pensi di uscire dalle Commissioni parlamentari senza uscire dalle nebbie, senza dire cioè dove precisamente e a carico di chi e di che cosa intende ricavare decine di miliardi dall’assistenza e dalla manovra sul fisco e detrazioni”.

“Ci dovrà anche dire quanto pagherà, di questa manovra, chi ha un reddito medio basso o chi ha bisogno dei servizi, e quanto pagherà chi ha redditi, patrimonio e ricchezza paragonabili, per fare solo un esempio, a quelli del Presidente del Consiglio – esorta il leader del Pd – Dovrà anche dire se davvero dovremo affidare le speranze di crescita alla prospettiva filosofica di un nuovo art. 41 della Costituzione sulla libertà d’impresa o se finalmente non sia il caso di qualche scelta più concreta”.

“Noi saremo nelle Commissioni con le nostre proposte sul controllo della spesa pubblica, sulle misure fiscali, sulla semplificazione delle strutture pubbliche, sulle liberalizzazioni e così via. Lo faremo responsabilmente – conclude Bersani – ma tenendo ferma la nostra convinzione, condivisa tra l’altro dai più grandi giornali del mondo: in Italia c’è un problema politico. Quel problema, se non risolto, brucerà via via qualsiasi sforzo che gli italiani faranno”.

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