Scontri in Gb, Cameron: “Pronti a bloccare i social network”

di Antonio Taglialatela

David Cameron LONDRA.Dopo i disordini e le violenze in alcuni quartieri di Londra, che hanno fatto registrare centinaia di arresti e danni ad abitazioni e negozi,oltre a quattro vittime, il premier David Cameron interviene in Parlamento e si rivolge alla nazione.

“La riscossa è iniziata. Siamo qui per proteggervi e per risarcirvi. Siamo dalla vostra parte”, afferma il primo minitro, cheillustra il piano messo in campo per fronteggiare i disordine e annuncia possibili drastici provvedimenti, come la limitazione dell’uso dei social network, il principale mezzo di comunicazione tra i giovani che hanno animato la rivolta negli ultimi quattro giorni. “Stiamo valutando con i vertici della polizia l’opportunità di bloccare queste comunicazioni. – ha spiegato Cameron – Tutti coloro che hanno assistito a queste orribili azioni sono rimasti colpiti dal fatto che sono state organizzate attraverso i social network”.

“Vi cercheremo, vi troveremo, vi incrimineremo e vi metteremo in carcere per quello che avete fatto”, dice poi il il numero uno di Downing Streeta coloro che hanno provocato i disordini.”Qua non si tratta di politica o di proteste, qua si tratta di furto”, ha aggiunto il premier, che poi, circa i danni provocati dalle azioni di vandalismo, ha rassicurato: “Case, negozi e uffici – ha continuato il premier – sono stati rasi al suolo e la polizia è stata attaccata mentre cercava di portare l’ordine. Faremo tutto il possibile per ricostruire le nostre città”.Cameron ha parlato di un fondo di emergenza da 10 milioni di sterline per le autorità locali e ha annunciato sgravi fiscali e indennizzi: “Tutti i residenti e proprietari di esercizi commerciali danneggiati dagli scontri, anche chi non è assicurato, riceveranno indennizzi”.

Ma Cameron parla anche dei problemi sociali del Paese: “Dobbiamo dare una linea molto dura alle nostre scuole affinché i giovani capiscano cosa è giusto e cosa è sbagliato. Molte persone nel nostro Paese non si interessano di dove sono i loro figli e le conseguenze di questa grave difficoltà sociale è sicuramente quello che è accaduto negli ultimi giorni. Dobbiamo lavorare con le famiglie, aiutare quelle distrutte, e mandare i nostri figli a scuola”. Il primo ministro mette sotto accusa anche Internet e le nuove tecnologie utilizzate come passaparola per gli autori degli scontri: “Stiamo cercando di capire come fare per evitare che le persone usino i social network per incitare i disordini”.

Per quanto riguarda l’episodio che ha scatenato le violenze, l’uccisione di Mark Duggan, Cameron ha detto: “Quanto accaduto chiaramente suscita domande che hanno bisogno di una risposta. Vi è un’indagine indipendente in corso e posso assicurare l’aula che andremo fino in fondo”.

Intanto, nella capitale e dintorni è stata un’altra notte tranquilla, complice anche la pioggia, dopo l’imponente spiegamento di forze messo in campo, circa 16mila uomini. Ma la tensione in altre città britanniche rimane alta. Secondo un primo calcolo effettuato dalle compagni di assicurazioni, i danni per i vandalismi e i mancati guadagni ammonterebbero a 170 milioni di sterline. Rinviata anche la gara di calcio, la prima di Premier League,fraTottenham ed Everton, prevista per sabato allo stadio di “White Hart Lane”, zona nord della capitale britannica. Venerdì invece si deciderà sul preliminare di Champion’s League tra l’Udinese e l’Arsenal.

L’ultimo bilancio, secondo la Bbc, è di 888 persone arrestate e 371 incriminate solo a Londra. Più di 300 persone sono state inoltre arrestate nel West Midlands e altre 100 a Manchester e Salford. Quattro levittime. Una a Londra: un 26enne, Trevor Ellis,ferito da un colpo d’arma da fuoco domenica a Croydon,in circostanze da chiarire. E tre a Birmingham: i fratelli Shazad Ali e Abdul Mussavir, rispettivamente di 32 e 30 anni, e Haroon Jahan, 21,investiti da una macchina all’una di notte.

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