Nigeria, autobomba contro sede Onu: 20 morti

di Redazione

la sede Onu di AbujaABUJA. È di una ventina di morti e una trentina di feriti il bilancio provvisorio dell’autobomba esplosa venerdì mattina alle 10.30 circa (11.30 italiane) nella sede Onu di Abuja, capitale della Nigeria.

Il kamikaze ha eluso la sicurezza all’ingresso dell’edificio e si è lanciato con l’auto nella reception del palazzo, a quell’ora affollata di lavoratori e visitatori, raccontano le forze dell’ordine. “Abbiamo visto l’esplosione nell’edificio. Tutti quelli che si trovavano nel seminterrato sono rimasti uccisi. I corpi erano sparsi ovunque. Io ne ho visti almeno cinque”, ha detto Ocilaje Michael, dipendente dell’Onu. “Sembra che l’esplosione sia partita dal seminterrato e abbia scosso il palazzo”, ha aggiunto. L’edificio ospita circa 400 impiegati dell’Onu in Nigeria.

L’attenzione degli inquirenti si sta concentrando già sul Boko Haram, gruppo terroristico islamico che si batte per la diffusione in tutta la Nigeria della Sharia, per adesso in vigore in 12 dei 36 Stati confederali del Paese. Abuja, un tempo forse l’unico posto della Nigeria dove lo Stato riusciva a far sentire la propria presenza, è diventata negli ultimi mesi il teatro per eccellenza degli attentati a più alto valore simbolico; complice l’escalation della violenza in concomitanza delle elezioni generali di aprile.

A giugno un attentato al quartier generale della polizia provocò la morte di oltre dieci persone, mentre il primo ottobre scorso, giorno in cui si celebrava il 50esimo anniversario dell’Indipendenza, una bomba esplose nella vicinanze del capo dello Stato, Godluck Jonathan. È quotidiano invece lo stillicidio di morti e violenze nello Stato nord-orientale di Borno, dove i Boko Haram hanno il proprio luogo di origine.

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