Bce acquisterà titoli italiani e spagnoli

di Redazione

TrichetFRANCOFORTE. Il consiglio direttivo della Bce, in conference call con i 17 governatori centrali dell’Eurozona, ha deciso che, dopo il “via libera di Francia e Germania”, l’istituto procederà ad “aumentare il suo programma di sicurezza per i mercati”.

Di fatto, secondo gli analisti, ad acquistare i Btp italiani e i Bonos spagnoli per arginare la crisi della moneta unica. Eurotower plaude dunque alle riforme annunciate da Italia e Spagna. È quanto emerge al termine della teleconferenza in cui è stato anche preannunciato che “la Bce risponderà in modo deciso sui mercati” dove aver “esaminato con attenzione la situazione italiana”, anche “tenendo conto” della posizione espressa da Nicolas Sarkozy e Angela Merkel. La Bce ribadisce la fondamentale importanza della dichiarazione dei capi di Stato e governo che si sono impegnati ad onorare individualmente la stabilità finanziaria. Allo stesso tempo è fondamentale che tutti i governi siano pronti ad attivare il Fondo per la stabilità finanziaria europea, viste le condizioni eccezionali in cui si trova in il mercato in questa fase. È dunque su queste basi che Bce si attiverà per aumentare il suo programma di sicurezza per i mercati. Il programma è stato concepito per assicurare la massima stabilità nell’area dell’euro.

FRANCIA E GERMANIA.Qualche ora prima, il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy avevano giudicato favorevolmente le misure prese dall’Italia. In un comunicato diffuso dall’Eliseo i due Paesi rilevavano come in particolare “l’obiettivo del governo italiano di arrivare al pareggio di bilancio con un anno di anticipo è di una importanza fondamentale”. Ora “un’attuazione rapida, entro la fine di settembre, e completa delle misure annunciate è essenziale per restituire la fiducia dei mercati. Misure quelle italiane, assieme a quelle spagnole, che accelerano il processo di risanamento e favoriscono la competitività”. I due leader politici hanno ribadito il loro impegno ad attuare pienamente le decisioni assunte al vertice Ue dei capi di Stato e di governo della zona euro dello scorso 21 luglio sulla Grecia: “L’analisi della Bce sarà fondamentale per dirigere l’azione del fondo paneuropeo Efsf (il cosiddetto fondo salva-Stati)”.

G20 RIUNITO AL TELEFONO.Per far fronte all’emergenza, ancora a mercati chiusi, domenica mattina si erano riuniti telefonicamente i rappresentanti delle prime 20 economie mondiali. Oggetto della conference call: la crisi del debito in Europa e il taglio del rating Usa da parte di Standard&Poor’s. Lo ha reso noto il viceministro delle Finanze sudcoreano, Choi Jong-Ku, che non ha però voluto fornire maggiori dettagli sulle consultazioni, ma i Paesi del G20 avevano l’ipotesi di un comunicato congiunto prima dell’avvio delle Borse asiatiche intorno alle 2 del mattino, ora italiana.

AZIONE COORDINATA DELLE BANCHE CENTRALI.Sul fronte Usa, le banche centrali europee si preparano a un’azione coordinata per valutare il possibile impatto del downgrade degli Stati Uniti deciso da Standard & Poor’s e della crisi di debito in Europa. È quanto sostiene il Financial Times, che cita fonti europee: “La Banca Centrale Europea non è più il leader”. Secondo il quotidiano, la Bce è orientata ad attendere le mosse americane prima di prendere posizione e a coordinare la propria azione con le controparti. Intanto sono state smentite le voci che volevano un cambio al vertice del tesoro Usa. Il segretario Timothy Geithner ha comunicato al presidente Barack Obama che resterà al proprio posto “per affrontare l’importante lavoro e le sfide dell’economia”.

LA COMMISSIONE EUROPEA.La Commissione Ue si dice fiduciosa che le misure italiane siano una mossa adeguata a rassicurare i mercati e a riportare stabilità: è quanto ha detto lunedì un portavoce dell’esecutivo Ue, ribadendo che nè Italia nè Spagna avranno bisogno di ricorrere al salvataggio europeo. “Non vediamo alcun bisogno di piani di salvataggio per Italia e Spagna”, ha detto il portavoce, spiegando come la Commissione Ue abbia “fiducia” nelle misure prese dal governo di Roma: “Crediamo siano abbastanza per rassicurare i mercati e riportare la stabilità finanziaria”. Anche il presidente della Ue, Herman van Rompuy, accoglie con favore “le decisioni prese dall’Italia e dalla Spagna per rafforzare la disciplina fiscale e la crescita, che contribuiranno alla stabilità della zona euro”.

LE REAZIONI DEI MERCATI. Umori e reazioni molto differenti tra di loro, in Asia e in Europa, alla ripresa delle contrattazioni dopo il weekend di riflessione seguito alla decisione di Standard and Poors di tagliare il rating del debito sovrano degli Usa. Mentre le Borse asiatiche hanno registrato tutte chiusure decisamente negative, nel vecchio continente sembra prevalere la fiducia, seppure con molti alti e bassi. Ad influire sulle performance del vecchio continente c’è probabilmente la decisione della Bce di sostenere le economie dei Paesi membri più a rischio acquistando i loro titoli di Stato, una decisione che riguarda da vicino in particolare Italia e Spagna. E non a caso i listini di Milano e Madrid sono stati i primi a crescere in un panorama europeo contrassegnato da risultati molto diversificati: Londra cede l’1,87%, Parigi l’1,55% e Francoforte il 2,39%. Resta positiva Madrid che guadagna però soltanto lo 0,03%. Atene arretra del 3,5%.

MILANO VOLA ALTO, POI RIPIEGA.Tuttavia l’euforia iniziale è andata via via stemperandosi nel corso della seduta Gli indici di Piazza Affari, a mezz’ora dall’avvio delle contrattazioni, parlavano di un Ftse Mib salito del 4,8%, con buone performance soprattutto per i bancari. L’indice poi è arretrato di un paio di punti, per precipitare in seguito allo 0,5% arrivando infine in territorio negativo, con un -1,3% a cui sono seguite continue oscillazioni sopra e sotto lo zero. Sul paniere di riferimento prevale il segno meno, con alcune eccezioni in campo bancario. Sospese Fiat, che sconta le previsioni di Bofa Merril Lynch sulle vendite di veicoli nel secondo semestre, negative per tutti i costruttori europei (calo teorico del 6,3%) e Impregilo giù del 4,8%. Maglia nera è Pirelli (-8,7%). Sospesa invece Saipem che perde il 6,6%. Balzano, invece Enel (+3,3%), Banco Popolare (+3,58%), Bpm (+3,4%), Intesa SanPaolo (+2,46%), Unicredit (+2,54%).

SI RIDUCE LO SPREAD.Dalle contrattazioni in ambito europeo emerge anche un forte calo degli spread fra Btp italiani e Bund tedeschi in avvio dei mercati. Scendono sotto quota 300 punti i differenziali dei titoli decennali di Italia e Spagna rispetto al titolo di riferimento tedesco. La titubanza degli investitori a Piazza Affari è probabilmente legata al nuovo sorpasso dei titoli di stato spagnoli sui Btp, che evidenziano un differenziale di 297 punti base sui Bund tedeschi, ben 10 punti in più degli analoghi titoli iberici. Ma intorno alle 14 i titoli di Stato italiani tornano a superare quota 300 punti: lo spread fra il Bund tedesco e i Btp, è a 302.68 (-19,043%).

WALL STREET.Come da attese ha aperto in pesante caduta Wall Street, che lunedì ha incassato il colpo del clamoroso declassamento di rating sugli Stati Uniti d’America annunciato venerdì notte, a Borse chiuse, dall’agenzia Standard & Poor’s. A differenza di quanto avevano deciso in precedenza le altre due maggiori agenzie di rating, Moody’s e Fitch, che dopo l’alta tensione e l’acordo dell’ultimo minuto aull’aumento dei limiti al debito che ha consentito di evitare una insolvenza sui pagamenti degli Usa, S&P ha rimosso gli Usa dalla prestigiosa categoria di tripla A, il rating più elevato. Poco dopo l’avvio l’indice Dow Jones cala di 222,97 punti, meno 1,95 per cento, il Nasdaq crolla di 85,70 punti, meno 3,38 per cento, lo S&P 500 cede 12,74 punti, meno 1,06 per cento. Reggono invece decisamente bene al colpo i titoli del Tesoro americani, i Treasuries che anzi sulla scadenza decennale vedono i rendimenti limarsi al 2,4710 per cento.

I MERCATI ASIATICI.La riapertura dei mercati, nelle piazze asiatiche, ha invece confermato i timori di una possibile sfiducia degli operatori dopo la perdita della tripla A nel rating Usa. Le Borse dell’area hanno registrato un forte calo, non dando evidentemente sufficientemente credito all’ipotesi di una sferzata dell’economia mondiale dopo il vertice straordinario del G7, che si è riunito in conference call nella notte per cercare di fare il punto della situazione. A Tokyo l’indice Nikkei ha chiuso la sua seduta a -2,18%. L’indice composite di Shanghai, principale Piazza finanziaria cinese, ha visto un calo del 3,79%, pari a 99,6 punti, a 2.526,82 punti. Hong Kong si è fermata sul -3,82%; Seul ha ceduto il -3,82%, ma durante la seduta era stato costretto ad interrompere le contrattazioni mentre perdeva il 7%. In India la Borsa di Mumbai ha aperto in calo di oltre il 3%.

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