Pd, Gigliofiorito: “Non sono legato a nessuna carica”

di Redazione

Arturo GigliofioritoCASERTA. Nella polemica innescata dalla lettera inviata a Bersani da Enrico Tresca interviene il diretto interessato, Arturo Gigliofiorito.

In una mail, che pubblichiamo integralmente, l’ex assessore comunale di Caserta scrive: “Con dispiacere sono costretto a prendere atto della ennesima, puerile e strumentale polemica nella quale si tenta di trascinarmi. A nome ‘mozione Tresca’ viene messo in circolazione un documento indirizzato a mezzo mondo, tranne che a me, nel quale si sollecita la mia rimozione dall’incarico ricevuto in seno alla direzione provinciale del Pd.

A tale riguardo, al fine di dare un contributo di chiarezza, ritengo utili le precisazioni seguenti:

1) Partiamo dalla fine. Il documento firmato dalla ‘mozione Tresca’. Vorrei ricordare al dottor Tresca (uscito sconfitto dal recente congresso provinciale) che una mozione esiste ed esaurisce la sua stessa ragion d’essere nell’atto congressuale. Di conseguenza non si comprende a nome di chi egli esprima le proprie argomentazioni. Non credo a nome dell’onorevole Graziano (che solo tre mesi fa mi chiedeva, insieme a Carlo Marino, di candidarmi nella lista Pd alle elezioni comunali di Caserta), non credo a nome dell’onorevole Picierno che non mi risulta abbia mai chiesto interventi di questo genere quando inchieste giudiziarie hanno investito la sua città e lambito persone a lei vicine. E allora, visto che la ‘mozione Tresca’ rappresenta, a voler essere buoni, un fonema, peraltro piuttosto cacofonico, mi permetto di dare un suggerimento all’illustre collega: sarebbe buona norma che i documenti venissero sottoscritti da coloro che li condividono, con tanto di firme, nomi e cognomi, in modo da avviare un confronto, questo sì, legittimo sui temi e sui contenuti.

2) A differenza di altri, non amo entrare in vicende giudiziarie. Né mie né di altri. Per amministrare la giustizia ci sono i giudici e i tribunali. Prendo atto della farisaica certezza da parte di Tresca circa la mia estraneità ai fatti. Grazie, lo so da me.

3) Il mio impegno con il Pd è sempre stato improntato a spirito di servizio. Ho amministrato la Città di Caserta. Tre anni dopo mi sono dimesso per non venir meno ai principi di lealtà e di correttezza nei confronti della Città. Quindi Tresca stia tranquillo. Ho dimostrato ampiamente di non essere legato alle cariche. E anche in questo caso la mia delega è nelle mani del segretario. Non mi vedo dirigente di un Partito in cui anche un solo iscritto dubiti della mia lealtà, di maggioranza o di minoranza che egli sia.

4) Capisco che perdere un congresso e trovarsi in minoranza possa essere destabilizzante per menti fragili ma mi chiedo chi può avere interesse a portare avanti una polemica di questo tipo, in un momento come questo. Una telefonata avrebbe sicuramente sortito risultati migliori, se questo fosse stato l’obiettivo vero dell’estensore del documento. Cosa di cui dubito fortemente.

Tanto altro ci sarebbe da dire, ma ‘de minimis non curat praetor’. Non vale la pena. L’ultimo congresso del Pd ha rappresentato un punto di svolta. La Provincia di Caserta si aspetta dalla politica una piena assunzione di responsabilità. Stanchi di un esercito di generali senza truppe, di nominati senza consenso, i nostri iscritti ci hanno chiesto con forza un cambiamento epocale. Ed è esattamente quello che faremo. Piaccia o no al dottor Tresca”.

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