Il casertano Sforza assume il comando dell’8° Reggimento Bersaglieri

di Redazione

Massimiliano SforzaCASERTA. Il colonnello Massimiliano Sforza, lunedì sera, nell’ambito di una solenne cerimonia militare tenutasi nel piazzale d’armi della Caserma “Ferrari Orsi” di via Laviano, ha assunto il comando del prestigioso “Grande Ottavo”, …

… come viene affettuosamente chiamato l’8° Reggimento bersaglieri, alla cui guida si sono avvicendati grandi Ufficiali, fra cui, senza voler far torto a nessuno dei predecessori, l’attuale comandante in capo del 2° Fod, generale di corpo d’armata Vincenzo Lops, attualmente il decano dei bersaglieri.

Alla cerimonia, che ha avuto inizio alle ore 19, considerate le avverse condizioni climatiche di questa afosa estate, hanno partecipato il vicario del Prefetto, Luigi Armogida, il Questore di Caserta Guido Nicolò Longo, il vicesindaco di Caserta Vincenzo Mario Ferraro, i vicecomandanti provinciali di carabinieri, polizia e guardia di finanza e della Scuola specialisti dell’Aeronautica.

Nel corso dell’avvicendamento sono state consegnati due encomi solenni, riferiti all’operazione “Leonte 8” del 2010, al tenente colonnello Alessandro Luminiello ed al primo maresciallo luogotenente Agostino D’Angelo. Molto commovente la cerimonia del passaggio della Bandiera di Guerra dell’8° reggimento bersaglieri, una fra le più decorate d’Italia, dal colonnello Claudio Minghetti, cedente, ed il colonnello Massimiliano Sforza, subentrante.

Il colonnello Minghetti ha lasciato il comando dopo due anni di intenso periodo addestrativo ed operativo per assumere il prestigioso incarico di Capo di Stato Maggiore della Brigata Bersaglieri “Garibaldi”. A sancire il passaggio di consegne è stato il generale di brigata Antonio Vittiglio che nella sua allocuzione ha ricordato tutti i caduti per la Pace, sottolineando come in particolare le famiglie Cardella, Petrucci, e Giaffalli (presenti in tribuna) siano sempre vicino alla “Garibaldi”. Sforza e MinghettiHa poi salutato Carmine Lettieri del 3° reggimento alpino, anch’egli presente in tribuna, che il 3 ottobre 2004, nel territorio di Sorobi, a 70 chilometri da Kabul, è rimasto gravemente ferito in un incidente stradale che ha coinvolto il mezzo su cui viaggiava con altri cinque militari del suo reparto ed in cui il caporale maggiore Giovanni Bruno è deceduto.

“I bersaglieri – ha affermato Vittiglio – con i loro 175 anni di storia sono stati testimoni ed attori a pieno titolo dell’Unità d’Italia ed hanno accompagnato questo giovane Stato, di cui ricorrono i 150 anni dell’Unità, nel suo cammino rispondendo sempre “Presente” quando è stata richiesta la sua opera sia sul territorio nazionale che all’estero. Gli italiani tutti – ha sottolineato Vittiglio – si identificano nelle nostre “piume” ed in ogni parte del Mondo dire ‘Bersagliere’ vuol dire Italia”.

Il generale Vittiglio ha poi ringraziato il colonnello Minghetti per l’opera sin qui svolta ed il colonnello Sforza per quanto saprà fare al comando del “Grande Ottavo”. In ultimo, Vittiglio ha annunciato che “questa probabilmente è l’ultima cerimonia di cambio di comandante che presiedo quale comandante della Garibaldi….”, comando che aveva assunto il 29 novembre 2010 nel corso della cerimonia di rientro dalla missione “Leonte 8” in Libano, condotta dal suo predecessore generale Giuseppenicola Tota, nella splendida cornice della Reggia di Caserta.

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