Cimitero per feti abortiti, i radicali casertani: “Altra ingerenza della Chiesa”

di Redazione

 CASERTA. La deputata radicale Maria Antonietta Farina Coscioni, co-presidente dell’associazione ‘Luca Coscioni’ per la libertà di ricerca scientifica, interviene sull’intesa tra l’ospedale di Caserta e l’associazione “Difendere la vita con Maria” …

… relativa alla predisposizione di uno spazio, nel cimitero comunale, per seppellire feti abortiti. Secondo la parlamentare, “questi protocolli violano le leggi sulla privacy e la legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza”. Tra i dirigenti locali dei Radicali Caserta, il primo è Gianroberto Zampella, tesoriere dell’associazione ‘Luca Coscioni’ di Caserta e militante dell’associazione radicale ‘Legalità & Trasparenza’: “L’Impero cattolico colpisce ancora. No, non è il titolo di un remake anticlericale di Guerre Stellari, ma l’ennesima ingerenza della Chiesa Cattolica e di una delle sue organizzazioni, a cui si inchinano le istituzioni di questo paese, che dovrebbe essere laico ma ormai si potrebbe tranquillamente rinominare Vatitalia, una teocrazia partitocratica dove le gerarchie ecclesiastiche e quelle politiche controllano la vita dei cittadini (o sudditi devoti?) da prima della nascita a dopo la morte. Con i soldi pubblici di tutti i cittadini (quindi anche di chi non condivide le ‘verità’ di Santa Romana Chiesa) si finanziano funerali di feti abortiti. Per carità, ognuno col proprio materiale biologico ci faccia quello che vuole, ma non con i soldi di tutti i contribuenti e colpevolizzando le donne che hanno vissuto il dramma dell’aborto”.

Alle dichiarazioni di Zampella, si aggiungono quelle di Luca Bove, componente del comitato nazionale dei Radicali Italiani e segretario dell’associazione radicali Caserta ‘Legalità & Trasparenza’: “Questo protocollo d’intesa e soprattutto le parole del sindaco Del Gaudio, che nei giorni passati ha ribadito la vicinanza della sua amministrazione alla chiesa cattolica, è la prova che la sua elezione come primo cittadino sia avvenuta grazie all’appoggio di alcuni personaggi della curia casertana, i quali durante la campagna elettorale invece di diffondere la parola del vangelo distribuivano materiale elettorale delle liste che appoggiavano Del Gaudio. Il protocollo d’intesa tra l’azienda ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano e l’associazione ‘Difendere la vita con Maria’ non è altro la ricompensa dei partiti del centro-destra al mondo ecclesiastico per i sostegno durante la campagna elettorale, purtroppo questa ricompensa sarà effettuata con tutti i soldi dei contribuenti casertani”. Bove conclude: “Ovviamente Del Gaudio non è diventato sindaco di Caserta solo con l’appoggio di alcuni personaggi della curia Casertana ma anche con il sostegno di alcuni ‘personaggi’ noti sul territorio cittadino come imprenditori magari legati a qualche organizzazione criminale: a questi ‘signori’ quale sarà la ricompensa del neo sindaco?”.

Interviene anche Elio De Rosa, tesoriere dell’associazione Radicali Caserta: “L’unico che può difendere la vita non è ne Maria né un “protocollo d’intesa” ma solo Dio, o almeno così dovrebbe essere ‘anche’ per i cattolici. Lasciando da parte le questioni di fede la realtà è che mentre l’ospedale e l’amministrazione si limitano a buttare fumo negli occhi ai contribuenti, distogliendo dai veri problemi della città, vediamo che sul sito web del comune non vi è traccia dell’ormai famosa Anagrafe Pubblica degli Eletti già approvata regolamentata da diversi mesi. Questo è un consiglio comunale poco trasparente che ignora i veri problemi dei cittadini”.

I militanti e i dirigenti radicali casertani concludono: “Ricordiamo al sindaco Del Gaudio che sono ormai alcuni anni che diffondiamo la conoscenza della contraccezione (ordinaria e di emergenza), l’unica arma contro gli aborti (clandestini e non), praticati soprattutto da immigrate e donne con difficoltà economiche, che sarebbe meglio aiutare con questi fondi sprecati in cerimonie clericali”.

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