Caso Gigliofiorito: Graziano, Picierno, Stellato e Marino a sostegno di Tresca

di Redazione

Stefano GrazianoCASERTA. “Non ho mai chiesto ad Arturo Gigliofiorito di candidarsi. Oltretutto, se anche avessi operato per una tale scelta, questa era incompatibile con quello che prevede lo Statuto del nostro partito, nulla di personale e sono fiducioso che dimostrerà la sua estraneità ai fatti contestati”.

Il deputato Pd Stefano Graziano interviene, in risposta a Gigliofiorito, nel dibattito che si è sviluppato in queste ore all’interno del partito. “ Quello che succede in questi giorni nel partito è responsabilità di chi governa; evidentemente è mancata una corretta comunicazione interna, perché se ci fosse stato più confronto sulle decisioni da prendere non saremmo arrivati a questo punto. La considerazione di Tresca andava fatta prima da qualcun altro. Questo ci porti tutti a un senso di responsabilità più alto, dobbiamo tenere conto della situazione che vive il Paese, non si può pensare che le proprie azioni siano avulse da un contesto più complesso e difficile, è necessario riacquistare un equilibrio interno per ritrovare una maggiore credibilità all’esterno verso i cittadini, l’auspicio è che il segretario sia il primo a dare il buon esempio e a lavorare per l’unità del partito”.

Anche il consigliere comunale Carlo Marino risponde, tirato in ballo anche lui da Gigliofiorito, per rimarcare ulteriormente la vicenda della richiesta di candidatura: “ Resta ferma la stima personale e umana nei confronti di Arturo, che sono sicuro, avrà modo di dimostrare l’estraneità ai fatti di cui lo accusano, tuttavia, in merito alla candidatura devo precisare che non è mai stata fatta una richiesta in tale senso, non sarebbe stato possibile neanche chiedere una candidatura a Gigliofiorito, poiché tutta l’alleanza di centro sinistra firmò un codice etico che prevedeva, tra le altre cose, la non candidabilità per i soggetti coinvolti in indagini”.

Ad intervenire nel dibattito anche l’onorevole Pina Picierno: “Di fronte ad accuse di una gravità incontestabile che riguardano esponenti del nostro partito, è sempre necessario ed auspicabile un deciso passo indietro, che possa preservare il nostro progetto e la nostra credibilità. Come è noto, abbiamo sempre chiesto a tutti i livelli del Pd il massimo rigore e trasparenza nella scelta degli incarichi, proprio per ripristinare la fiducia nei nostri elettori, iscritti e militanti, troppo spesso messa in difficoltà da scandali e inchieste. Come noto, sono convinta della necessità per la politica di arrivare sempre prima della magistratura: non si può delegare il rilascio delle patenti di onestà ai soli giudici. E’ importante che di fronte a sospetti e ombre la politica sappia reagire con determinazione in attesa che vengano attestate le verità giudiziarie. Questo è il mio pensiero e l’obiettivo che sono impegnata a perseguire da sempre anche nei confronti del Pd a Caserta”.

L’intervento del capogruppo alla Provincia Giuseppe Stellato, invece, evidenzia: “Io credo che con questa vicenda si sia superato il limite. L’intervento di Enrico, non è un atto di lesa maestà, chiede che le regole siano rispettate. Così come prevede tra l’altro il nostro Statuto, l’anomalia, casomai, sta nel fatto che la segreteria è stata decisa al chiuso, nelle segrete stanze, senza un confronto politico preventivo, il quale avrebbe permesso di porre legittimamente un dubbio sull’opportunità o meno di questa nomina, piuttosto mi scandalizzerei politicamente perché il 47% degli iscritti non è coinvolto. Ad Arturo Gigliofiorito va la mia stima e considerazione personale, è una questione di rispetto delle regole e di metodo quella che si pone. Il tema è come si intende affrontare la gestione del partito”.

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