Termovalorizzatore, il Tar Lazio: “Comune di Napoli non competente”

di Redazione

 NAPOLI. Il Tar del Lazio ha rigettato il ricorso contro la procedura di gara per il termovalorizzatore di Napoli est presentato dalla Neam, società di scopo varata da Asia, azienda speciale del Comune addetta all’igiene della città.

Successivamente, nel corso della discussione davanti al tribunale amministrativo si è costituito anche il Comune di Napoli che ha chiesto l’annullamento della delibera con la quale la Regione Campania revocò al Comune il diritto di superficie sull’area in cui realizzare l’impianto. L’area, in base alla delibera regionale dello scorso aprile, sarà affidata al soggetto che si aggiudicherà la gara una volta concluse le procedure per l’assegnazione dei lavori.

Intanto, a Napoli restano stabili le giacenze di rifiuti per le starde, circa mille tonnellate. Il problema resta sempre quello di individuare i siti dove sversare, gli impianti per i conferimenti restano quelli di Tufino, Caivano e Giugliano e ieri si è avuta la possibilità anche di andare a Casalduni e Santa Maria Capua Vetere. Ma gli sversamenti sono lenti, per ore gli autocompattatori restano in fila prima di riuscire a depositare i propri carichi. Neanche la soluzione di far partire i rifiuti di Napoli in nave alla volta del nord europa sembra una soluzione rapida, si perché i viaggi non potranno partire prima di settembre, almeno quattro settimane dopo la sigla degli accordi ufficiali.

L’unica via d’uscita sembra essere quella della raccolta differenziata. In una nota ufficiale il sindaco Luigi De Magistris e il suo vice rassicurano: “L’obiettivo del 70% entro sei mesi dall’avvio del progetto è infatti alla nostra portata, come ratificato dal piano firmato col ministero dell’Ambiente e con il Conai, e come testimoniato dal fatto che laddove la raccolta differenziata porta a porta è già partita, il 70% è stato raggiunto”. Dove non ci sarà la raccolta porta a porta ci saranno le isole ecologiche.

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