Collisione nel Golfo, localizzato il peschereccio affondato

di Redazione

NAPOLI. Individuato il peschereccio “Giovanni Padre” affondato lo scorso 11 agosto nel Golfo di Napoli, al largo di Ischia, dopo la collissione con il cargo “Jolly Grigio” che ha provocato la morte di Vincenzo e Alfonso Guida, 43 e 21 anni, padre e figlio di Ercolano (Napoli), i cui corpi ancora non sono stati ritrovati.

Nella mattinata di venerdì è entrato in azione il cacciamine “Rimini” della Marina militare, appartenente al Comfordrag (Comando delle forze di contromisure mine), con sede a La Spezia, giunto la sera precedente nelle acque napoletane.

Dopo aver localizzato il peschereccio con il sonar di bordo, il personale del cacciamine ha immerso all’alba il mini-sommergibile “Pluto Gigas” che, giunto sul fondale a 450 metri di profondità, ha confermato con le immagini l’identificazione del relitto. Il cacciamine proseguirà l’attività di raccolta dati fino a sera. Seguirà in giornata l’arrivo dell’altra nave di salvataggio “Anteo”, della Marina Militare, dotato di robot e minisommergibile. È anche così che si cercherà di procedere alla localizzazione dei corpi dei due pescatori.

Costruito nel 1996 e lungo 52 metri, il “Rimini” è dotato di sofisticate apparecchiature elettroacustiche per l’esplorazione dei fondali per la ricerca di oggetti sommersi. Con i suoi 43 uomini d’equipaggio, al comando del tenente di Vascello Pietro Tulumello, ha partecipato a numerose operazioni di bonifica mine, esercitazioni nazionali ed internazionali, ricerca di velivoli e relitti scomparsi in mare nonchè di residuati bellici. Ha condotto, inoltre, diversi rilievi e sperimentazioni con enti civili e militari.

A partecipare all’operazione tre motovedette della Capitaneria di Porto di Napoli, partite alle 10.30 dal molo 21 di Calata Porta di Massa.

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