Animali esotici: controlli, sequestri e denunce a raffica della Lida

di Redazione

Saverio MazzarellaNAPOLI. Al culmine di indagini iniziate nel marzo scorso, le Guardie Zoofile della Lida di Aversa (Caserta), coordinate da Saverio Mazzarella, in diverse otto operazioni hanno bloccato decine di autovetture con esemplari di fauna esotica, anche pericolosa, nascosta nei bagagliai.

Denunciate decine di persone per allevamento clandestino, traffico di nazionale ed internazionale di fauna pericolosa, maltrattamenti, detenzione illegale, allevamento intensivo illecito e contrabbando di specie di flora e fauna esotica. Sequestrati migliaia di animali.

Gli uomini della Lida si sono messi sulle tracce di un gruppo di delinquenti dediti ad un grosso traffico di animali di specie protette e pericolose. E’ emerso che la holding del contrabbando di animali nel 2011 ha raggiunto, se non in molti casi addirittura superato, il traffico della droga. Organizzazioni criminali del casertano e del napoletano, infatti, hanno spostato parte dei loro interessi dagli stupefacenti al commercio illegale di serpenti, tartarughe, leoni, tigri, coccodrilli ed ogni sorta di animale raro. I guadagni sono lauti (si tratta di centinaia di milioni di euro l’anno) e le pene previste per le violazioni delle leggi in materia sono ridicole e permissive.

Dopo aver bloccato lo scorso maggio ad Aversa una vettura col bagagliaio pieno di pitoni moluri e boa constrictor, le indagini della Lida sono proseguite per identificare sia la provenienza che la possibile destinazione degli animali. E’ così che venerdì 26 agosto, su disposizione della Procura di Napoli, gli agenti diretti da Mazzarella, in collaborazione con le guardie Oipa, hanno effettuato ispezioni in due esercizi commerciali a Napoli, uno dedito alla vendita di animali, l’altro invece che svolgeva attività di pratiche automobilistiche. In quest’ultimo venivano sequestrati due enormi boa constrictor ed un grosso pitone reale, in “mostra” all’interno di una grande teca all’interno del negozio. Il titolare è stato denunciato alla magistratura per esibizione di falsa documentazione Cites (Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione), detenzione illegale e maltrattamenti.

Nel negozio di animali, invece, sottoposti a sequestro centinaia di animali esotici e tropicali, fra i quali rane, gechi, raganelle, boa constrictor, pitoni moluri indiani, detenuti in condizioni incompatibili con la loro natura biologica, costretti in teche di plastica e vetro di pochi centimetri e senza la fedele riproduzione dei loro biotopi. Sequestrati anche due esemplari di rane provenienti dal Brasile, molto rare e di grandissimo valore commerciale, nonché naturalistico e scientifico, della specie “ceratoprys ornata”. Il proprietario del negozio ed un altro avventore, entrambi di Napoli, non hanno saputo fornire notizie della provenienza della fauna posseduta, venendo trovati in assenza dei certificati sanitari relativi all’attività commerciale, nonché la quasi totale assenza di certificazioni Cites e fatture d’acquisto e di vendita degli animali oggetto di illecito commercio. Nel sottoscala del negozio vi era occultata anche un’incubatrice, sequestrata anch’essa, per favorire la schiusa delle uova, al cui interno venivano rinvenute ben 18 uova di rettili ed anfibi inseriti nella Convenzione di Washington. Il titolare del negozio è stato denunciato alla Procura di Napoli per allevamento abusivo di specie di fauna esotica protetta, detenzione illegale ai fini di cessione dietro compenso in danaro, maltrattamenti, ricettazione, frode fiscale, mancata esibizione per assenza di autorizzazione Asl di competenza e violazioni alla Cites. Comminate, inoltre, sanzioni per un valore di 105mila euro.

Le indagini sono ancora in corso per risalire ai grossi importatori illegali di fauna, i quali, senza scrupoli, tengono su un mercato illegale che ha raggiunto grosse proporzioni, creando non pochi problemi in relazione agli abbandoni da parte dei cittadini che li acquistano, per poi disfarsene nelle campagne e corsi d’acqua.

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