Raccolta delle cicerchie sui beni confiscati alla camorra

di Redazione

 PIGNATARO. Sul bene confiscato Campo de Fiori di Pignataro Maggiore ha preso il via la raccolta della cicerchia.

Ad annunciarlo erano stati già qualche giorno fa i soci della cooperativa sociale Terre di Don Diana, che, in un incontro pubblico, avevano illustrato ai cittadini pignataresi le attività agricole in corso sui beni sottratti alla camorra. La cicerchia, nota anche come pisello d’erba, veccia indiana, pisello indiano, veccia bianca, è coltivata prevalentemente nel centro sud dell’Italia, ma il suo consumo è in costante declino. “Nasce proprio da qui la scelta di valorizzare una produzione – spiega Roberto Fiorillo, agronomo della cooperativa – che per lungo tempo è stata dimenticata”.

La produzione della cicerchia si affianca a quella del grano già mietuto e destinato alla produzione dei paccheri di Don Peppe Diana. Un lavoro intenso e quotidiano vede in prima linea i cinque soci della prima cooperativa Libera Terra della Campania e presto, ai frutti della terra, si affiancherà anche la mozzarella biologica che, nel giro di poche settimane, potrà essere prodotta nel caseificio in via di ultimazione a Castel Volturno, nella tenuta confiscata al camorrista napoletano Michele Zaza.

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