Concorso dirigente, il Pd annuncia esposto

di Redazione

 SANT’ARPINO. In palese contrasto con la normativa vigente in materia di concorsi pubblici presso le Pubbliche Amministrazioni e di riduzione della spesa rispetto ai vincoli imposti ai bilanci comunali per le nuove assunzioni, …

… a Sant’Arpino si sta dando seguito alla procedura concorsuale per un bando pubblico per la copertura di un posto di dirigente amministrativo a tempo indeterminato presso il comune di Sant’Arpino. Ciò che ci obbliga a far luce su questa nuova aberrante “baggianata amministrativa” è l’ennesima mancanza di responsabilità del primo cittadino Di Santo, di cui ormai conosciamo mutismo e capacità amministrative di “altissimo” profilo, per le quali potremmo anche non sorprenderci di fronte ad una scelta così insensata.

Ma ciò che è ancora più grave è l’accolito e servile atteggiamento degli assessori che, a sua immagine e somiglianza, non intervengono per salvaguardare l’interesse comune. Come si può favorire la carriera professionale di una sola persona (dipendente!?) prevedendo un costo di 100mila euro, non essendocene affatto il bisogno? Sì, avete letto bene! Centomila euro l’anno! Perché questa è la realtà cari concittadini! Quest’amministrazione ha bandito un concorso per un posto di dirigente che costerà alle casse comunali, lo ribadiamo, centomila euro annue a scapito di: 3 posti di lavoro a tempo pieno per favorire l’occupazione, oppure 10 posti di lavoro da part-time da trasformare a tempo pieno o ancora opere pubbliche da realizzare per circa 2 milioni di euro.

Noi ci chiediamo: quale fretta ha spinto, quindi, ad accelerare ed accavallare le procedure per bandire tale concorso, visto che nella Pubblica Amministrazione è bloccato il turnover fino al 2014 per la riduzione della spesa pubblica? Cari concittadini sicuramente palese è anche per voi la sfacciata intenzione di questa amministrazione nel voler favorire una posizione rispetto a tante altre che a maggior diritto andrebbero salvaguardate e stabilizzate.

Pensiamo, agli Lsu o ai lavoratori della EcoAtellana Multiservizi ad esempio. Ci sentiamo noi mortificati al posto loro nell’assistere all’ennesima prevaricazione dei più forti, degli “unti dal Signore”, sui più deboli e bisognosi. Che senso ha, con la crisi in atto, in un Comune di 15 mila abitanti, la figura di un dirigente al modico costo di 100mila euro l’anno? Lo ripetiamo non è più sensato forse, dal punto di vista occupazionale, con gli stessi soldi assicurare lavoro a tre persone, tre famiglie?

Anche su questo nuovo bollente argomento non resteremo a guardare passivi, ma interpelleremo le autorità competenti affinché con tempestività verifichino la legittimità degli atti posti in essere.

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