Riciclaggio, si indaga su assegni di Cannavaro

di Redazione

Fabio CannavaroNAPOLI. Nell’inchiesta sul riciclaggio e sui ristoranti di Chiaia in mano all’imprenditore Marco Iorio e alla famiglia Potenza del Pallonetto, il cui patriarca, Mario, nascondeva in casa 8 milioni di euro in contanti, …

… la Procura di Napoli indaga sui movimenti di assegni bancari di Fabio Cannavaro per accertare se il calciatore detiene solo il 10% delle azioni del ristorante “Regina Margherita” o anche altre quote. Intanto, giovedì scorso, i difensori di Vittorio Pisani, ex capo della Squadra mobile, hanno chiesto al Riesame di annullare il divieto al funzionario (indagato per favoreggiamento e rivelazione di segreto) di dimorare a Napoli.

Il calciatoreera stato nuovamente sentito mercoledì scorso come persona informata dei fatti dai pm della Dda Sergio Amato ed Enrica Parascandolo, che indagano sul presunto riciclaggio di soldi della camorra in alcuni ristoranti. Cannavaro è infatti proprietario di quote di una delle società dei fratelli Iorio, ritenuti prestanome di boss come Salvatore Lo Russo, oggi collaboratore di giustizia, e Mario Potenza, usuraio nella cui abitazione la Dia trovò otto milioni in contanti. La società, ora sotto sequestro, è quella che gestisce il ristorante Regina Margherita, frequentato da nomi noti del mondo del calcio e dello spettacolo.

L’ex capitano della Nazionale ha varcato il cancello della Procura intorno alle 16 e ne è uscito circa due ore dopo. Secondo le poche indiscrezioni trapelate, i magistrati avrebbero chiesto chiarimenti a Cannavaro sulla percentuale di quote societarie da lui posseduta; il calciatore, infatti, in un primo momento avrebbe dichiarato che la percentuale ammonta al 45 per cento, mentre il suo commercialista avrebbe sostenuto che in realtà solo il 10 per cento delle quote è veramente di proprietà di Cannavaro, mentre il rimanente 35 appartiene ad altri investitori. Al giocatore i pm avrebbero anche fatto domande sulla sua recente vacanza in Florida con Marco Iorio, ritenuto il promotore dell’associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio; Iorio è stato arrestato venerdì scorso all’aeroporto di Fiumicino, non appena rientrato dagli Stati Uniti.

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