Papa interrogato: “Io vittima del complotto di Bisignani”

di Redazione

Alfonso PapaNAPOLI.Si è concluso solo nel tardo pomeriggio l’interrogatorio, cominciato nella prima mattinata, del deputato del Pdl Alfonso Papa, coinvolto nell’inchiesta sulla P4 e accusato di concussione, favoreggiamento e rivelazione di segreto.

L’interrogatorio è durato oltre otto ore. Poco dopo le 9 aveva varcato il portone del carcere di Poggioreale il gip Luigi Giordano; poco prima erano entrati anche i pm Henry John Woodcock e Francesco Curcio. Prende le distanze da Luigi Bisignani e si ritiene anzi vittima di un complotto ordito ai suoi danni dall’uomo di affari, coindagato nell’inchiesta sulla cosiddetta P4. Sarebbe questo uno dei passaggi salienti dell’autodifesa del deputato del Pdl Alfonso Papa interrogato oggi nel carcere di Poggioreale per circa otto ore dal gip Luigi Giordano..1> .1>Ha chiesto di ringraziare tutti coloro che gli sono stati vicino in questo momento così difficile della sua vita. A cominciare da Silvio Berlusconi. Papa è convinto della sua innocenza e chiarirà qualsiasi accusa nei suoi confronti. E ha molto rispetto per la magistratura, per chi lo deve giudicare e anche per chi oggi lo accusa.

.1>.1>.1>.1>È durata una ventina di minuti la visita in carcere fatta dall’onorevole Maurizio Paniz del Pdl ad Alfonso Papa. “Non ho parlato dell’inchiesta ma la mia visita doveva avere solo un significato di affetto nei confronti di un collega della mia parte politica e di un uomo che in questo momento sta vivendo delle difficoltà”, ha detto Paniz. Il parlamentare del Popolo della Libertà ha poi rivelato di “non conoscere bene Papa e di non aver mai preso un caffè con lui: si è trattato di un gesto a titolo personale e di solidarietà nei suoi confronti”. Paniz ha poi riferito di avere trovato il collega per il momento ancora rinchiuso in una cella singola “molto provato”. Il parlamentare del centrodestra ha poi riferito che più volte “l’onorevole Papa durante il colloquio si è commosso: il carcere è un’esperienza molto dura per tutti”.

I legali di Papa, Giuseppe D’Alise e Carlo Di Casola, al termine dell’interrogatorio hanno annunciato di aver presentato al gip istanza per la revoca del provvedimento restrittivo o, in subordine, per la concessione degli arresti domiciliari. Gli avvocati si sono detti soddisfatti dell’esito dell’interrogatorio. “Ha offerto una ricostruzione dei fatti diversa da quella ricostruita dagli atti”.

“Papa ha risposto alle domande con ricchezza di particolari, fornendo argomentazioni e spiegazioni. La sua posizione è contrapposta a quella ricostruita dalla procura” dicono gli avvocati, secondo i quali Papa non ha risposto esclusivamente in relazione ad alcune domande “riguardanti fatti non attinenti e emersi da intercettazioni telefoniche non utilizzabili”.

In alcuni casi Papa ha deciso di rispondere nonostante il parere contrario dei suoi legali. Di Casola ha spiegato che nel corso dell’interrogatorio c’è stato “qualche momento di frizione”, tra Papa e i pubblici ministeri. L’istanza di revoca dell’ordinanza o, in subordine, di concessione degli arresti domiciliari è basata, come hanno sottolineato gli avvocati, sulla mancanza di esigenze cautelari dovuta anche al fatto che Papa si è autosospeso delle commissioni parlamentari di cui faceva parte ed è stato sospeso dal Csm dalle funzioni di magistrato.

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