Melania, i legali di Parolisi: “Uccisa da una donna”

di Redazione

Salvatore ParolisiASCOLI.Per i legali di Salvatore Parolisi la moglie Melania Rea è stata uccisa da una donna. Ne sono convinti in quanto sotto l’unghia dell’anulare della mano sinistra è stato trovato del Dna femminile, secondo quanto emerge dalla perizia medico legale.

“Si chiede l’arresto di un uomo, ma gli accertamenti – dichiarano i difensori di Parolisi, Valter Biscotti e Nicodemo Gentile – lasciano intendere che l’omicidio è stato compiuto da una donna”. “Nelle prime righe delle quasi cinque pagine di quesiti chiesti dai pm al medico legale – spiegano – si chiede di verificare se ci sono altri Dna oltre a quelli di Salvatore e Melania: ebbene, la risposta a questo quesito è quasi mascherata in due righe nelle conclusioni del perito”. “Occorre andare a spulciare i dati nelle oltre 80 pagine – seguitano Biscotto e Gentile – per scoprire che: Melania ha tentato di difendersi con le mani durante l’aggressione; sotto l’unghia di una mano è stato trovato del Dna di una donna; il Dna di Salvatore è stato trovato solo nella bocca di Melania come probabile conseguenza di un bacio”.

“Le ferite sono state provocate da due diverse armi (o oggetti) e in tempi diversi”. “Questi dati, da soli, consentono – concludono – la rovina del castello accusatorio a senso unico contro Parolisi tralasciando altre piste. Noi chiediamo: chi è la donna che ha aggredito e probabilmente ucciso Melania?”.

Il rinvenimento di tracce di Dna femminile sotto l’unghia del “quarto dito sinistro” – come recita la perizia medico-legale, in pratica l’anulare – di Melania Rea, richiama per associazione l’anello d’oro con un solitario che la donna indossava sembra proprio a quel dito, insieme alla fede nuziale, e che fu ritrovato accanto al corpo nel Bosco delle Casermette (Teramo). Si tratta dell’anello di fidanzamento della donna, scoperto durante il secondo sopralluogo nella pineta del Teramano.

L’anello era a una certa distanza dal corpo, e le ipotesi circolate su questa circostanza erano che Melania se lo fosse tolto lanciandolo per sfregio contro il suo aggressore o che si fosse sfilato dal dito durante la colluttazione. I familiari della donna, peraltro, ospiti di alcune trasmissioni televisive, avevano ricordato che quell’anello le andava largo, perchè negli ultimi tempi era dimagrita. Ora però, con il ritrovamento delle tracce di Dna femminile, potrebbe farsi strada l’ipotesi che l’anello le sia stato sfilato da una donna, forse, come sostengono i legali di Parolisi, la stessa assassina. Oppure, Parolisi ha avuto una complice, possibilità prefigurata anche dai colpi inferti post mortem sul cadavere di Melania, molto tempo dopo quelli che ne hanno causato la morte. E comunque mentre Salvatore era impegnato con carabinieri, amici e volontari nelle ricerche della moglie.

Parolisi si trova sabato mattina a Frattamaggiore, il comune del napoletano dove vivono i suoi genitori. Davanti all’abitazione, in via Stanzione, c’è una folla di cronisti, troupe televisive e curiosi: l’uomo è rientrato poco fa a casa a bordo di un’auto, rimanendo nella vettura fin quando un suo familiare non è riuscito a far allentare la “stretta” dei giornalisti per consentire al caporalmaggiore di non rilasciare dichiarazioni. “Non c’è nulla da dire, vi preghiamo di rispettare la nostra privacy” si è limitato a dire il congiunto a chi gli chiedeva quale fosse il clima in casa suadopo la notizia della richiesta di arresto da parte della procura di Ascoli Piceno.

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