India, tre esplosioni a Mumbai: 10 morti

di Redazione

 MUMBAI. Tre esplosioni, in diversi punti della città. Torna la paura Mumbai, nota anche come Bombay. La notizia è stata resa nota da fonti della polizia locale.

Le persone che avrebbero perso la vita sono tra le 10 e le 15, mentre oltre 100 le persone ferite, di cui 54 in ospedale. Le deflagrazioni si sono verificate in diverse parti città. Una nella zona centrale di Dedar, un’altra all’Opera House, in Charni Road, e la terza in Zaveri bazaar. Il ministero dell’Interno, Palaniappan Chidmambaram, parla di un attacco terroristico coordinato. Mumbai è in massima allerta, anche perché le forze dell’ordine stanno cercando altre bombe inesplose.

La situazione è molto confusa, ma secondo una prima ricostruzione le esplosioni sono avvenute a una distanza di massimo dieci chilometri e quasi in contemporanea. E cioè tra le 18.45, ora locale, e le 19. Solo al mercato di Zaveri ci sarebbero quattro morti. L’esplosivo sarebbe stato nascosto in un ombrello, abbandonato vicino alla fermata dell’autobus. Mentre altre dieci persone avrebbero perso la vita a Dedar, anche qui l’esplosione sarebbe avvenuta alla fermata dell’autobus, in un momento in cui centinaia di persone tornavano a casa dal lavoro. La polizia parla di bombe artigianali. La città è nel caos, il traffico è impazzito e i treni sono fermi, nonostante a bordo ci siano diverse persone. L’amministrazione locale ha chiesto ai tassisti di andare a casa e liberare le strade per far passare i mezzi di soccorso.

L’unità di crisi del ministero degli Esteri, coordinata con l’ambasciata a Nuova Delhi, sta verificando l’eventuale presenza di italiani in India.

La città è già stata teatro di attacchi terroristici nel novembre 2008 che costarono nel complesso almeno 166 morti e circa trecento feriti. E su Twitter cominciano i retroscena. Secondo un’utente l’unico terrorista sopravvissuto all’attacco del 2008, Ajmal Kasab, compierebbe gli anni proprio oggi. “Io non credo alle coincidenze, e voi?”. Inoltre, sul social network in molti chiedono notizie dei propri cari. “Non riesco a chiamare mia madre, potete provarci voi”, chiede una ragazza. Inoltre si moltiplicano i messaggi di solidarietà.

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