Camorra, estorsioni per conto dei Venosa: Spierto condannato a 6 anni

di Redazione

Massimo SpiertoSAN CIPRIANO. Nella serata di martedì 5 luglio, la sezione distaccata di Casal di Principe della squadra mobile di Caserta, ha tratto in arresto, a San Cipriano d’Aversa, Massimo Spierto, 34 anni, del posto, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Napoli.

L’uomo è stato condannato alla pena di sei anni di reclusione per associazione mafiosa ed estorsione continuata ed aggravata dal metodo mafioso. Reati commessi fino al gennaio 2005. Spierto è considerato affiliato al clan Venosa di San Cipriano.

Le indagini condotte dalla Polizia di Stato ne avevano evidenziato l’organico inserimento nel clan dei Casalesi – gruppo Venosa, all’epoca dei fatti guidato da Raffaele Venosa, stante la detenzione del “fondatore” del gruppo, lo zio Luigi Venosa, alias “’O Cucchiere”. In particolare, l’arrestato avrebbe svolto il ruolo di emissario del clan nelle attività estorsive, spesso utilizzato dai capi quale tramite per colloquiare con le vittime. Infatti, Spierto, oltre che del reato associativo, deve rispondere di due estorsioni consumate a danno di un imprenditore edile e di una ditta di trasporti di San Cipriano.

Peraltro, nel luglio 2006, Spierto era stato arrestato in flagranza di reato dalla polizia per detenzione di armi e munizioni da guerra. In quanto colpito da un’ordinanza di custodia cautelare per associazione mafiosa ed estorsione aggravata, quando gli investigatori facevano irruzione nella sua abitazione, rinvenivano e sequestravano due fucili mitragliatore kalashnikov e numerose munizioni per armi da guerra.

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