Beni confiscati, sospese attività nell’ex casa di “Sandokan”

di Redazione

 CASAL DI PRINCIPE. La tappa odierna del Festival dell’impegno Civile promosso da Libera Caserta e Comitato Don Peppe Diana doveva rappresentare un momento di vicinanza e sostegno al territorio di Casal di Principe, …

… e soprattutto alla cooperativa “Eureka” che gestisce il pescheto confiscato oggetto nelle settimane scorse di atti d’intimidazione e minacce. Invece, i referenti della cooperativa dovranno denunciare la chiusura dei progetti in corso sul Laboratorio di agricoltura biologica intitolato ad Antonio di Bona, vittima innocente di camorra. Ed oltre a quelli della cooperativa vengono sospesi anche i progetti di cura per ragazzi autistici avviati nella ex Casa di Sandokan a Casale, via Bologna, gestita dalla onlus “La forza del silenzio”.

In un rimpallo di responsabilità tra Asl e Comuni, infatti, sono stati chiusi i progetti terapeutici individuali sostenuti da budget di salute che consentivano a persone con disabilità di lavorare sui terreni confiscati a Sebastiano Ferraro e ai ragazzi autistici di trovare un luogo di accoglienza nella ex villa dello spietato boss dei casalesi. Cooperative ed associazioni lo denunceranno nel corso dell’incontro “un aperitivo perBene” che si terrà nel pomeriggio dell’8 luglio, dalle 17, proprio sul pescheto e realizzato nell’ambito del Festival dell’Impegno Civile.

Tra gli altri parteciperanno il Prefetto di Caserta Ezio Monaco, il Procuratore Aggiunto Dda di Napoli Federico Cafiero De Raho, il Capocentro Direzione Investigativa Antimafia di Napoli Maurizio Vallone, il Questore di Caserta Guido Longo, il Comandante Provinciale Carabinieri di Caserta Crescenzo Nardone, l’Assessore regionale all’Agricoltura Vito Amendolara, il Presidente Commissione regionale beni confiscati Antonio Amato, il presidente della Commissione anticamorra Gianfranco Valiante, il consigliere regionale Gennaro Oliviero, il Commissario regionale antiracket Franco Malvano, l’Assessore all’Agricoltura Provincia di Caserta Ettore Corvino, il Presidente onorario Fai Tano Grasso, Geppino Fiorenza e don Tonino Palmese, referenti regionali di Libera Campania.

“Questa tappa del Festival – si legge in un comunicato del Comitato Don Peppe Diana – era stata rimodulata dopo le intimidazioni proprio per far sentire la presenza e la solidarietà delle istituzioni. Purtroppo, invece, dobbiamo constatare che proprio da alcune istituzioni, con la chiusura dei progetti, viene dato un pessimo segnale. Avevamo già denunciato in un esposto alle autorità competenti il rischio di un accerchiamento in atto e quanto stava per accadere con i budget di salute. Il mosaico, pezzo per pezzo, sembra comporsi”.

“Da mesi denunciamo lo smantellamento del sistema dei budget di salute – afferma Mirella Letizia responsabile della cooperativa Eureka – Nonostante gli ottimi risultati raggiunti in termini di garanzia del diritto alla salute e restituzione alla cittadinanza dei più deboli, nonostante i risparmi garantiti alla sanità regionale, nonostante gli impegni assunti dalla stessa regione e dall’Asl, di fronte agli atti intimidatori, la risposta è quella della chiusura di questi percorsi. Non vorremmo che parte della solidarietà che ci è giunta in questi giorni fosse stata solo formale”.

Sono stati sospesi tutti i progetti terapeutici sostenuti da budget di salute dei comuni di Casapesenna, San Cipriano e Casal di Principe. Così anche nella ex villa di Sandokan a via Bologna, dove oggi lavora la onlus la “Forza del Silenzio”, è a rischio l’intero percorso avviato.

“E’ assurdo che venga messo a disposizione un bene confiscato e poi venga sospeso lo strumento che ci aveva permesso di gestirlo – afferma il responsabile della onlus Enzo Abate – Il popolo di Casale ci è accanto e ci sostiene, anche finanziando alcune necessità strutturali come la costruzione di un ascensore che pure spetterebbe ad altri. Ma per ragioni che non tocca a me chiarire Asl e comuni continuano a frapporre ostacoli e mettere a rischio tutto quanto costruito in questi anni”.

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