Viaggio nelle scuole aversane: il Liceo Classico “Cirillo”

di Redazione

AVERSA. Il nostro “viaggio” tra le scuole aversane prosegue con il Liceo Classico “Cirillo”. Tante generazioni cresciute dentro questo istituto, ma anche fuori, poichénella famosavia Corcioni, a partire dalle generazioni degli anni ‘70 e ‘80, si sono alternati a vivere e condividere l’adolescenza “molti di noi”.

Anche se non frequentavamo il “Cirillo”, eravamo sempre lì, in quel luogo di ritrovo “affolatissimo”, insieme a tantissimi coetanei. Abbiamo incontrato il preside Tommaso Zarrillo, cordiale, e disponibile, davvero una persona “speciale”.

Sono tre anni che lei è a capo di questo istituto, ci vuole parlare di questa sua esperienza, e dirci in precedenza dove ha lavorato? “Precedentemente sono stato dirigente del Liceo Artistico ‘Luca Giordano’ di Aversa. Da tre anni dirigo il Liceo classico ‘Cirillo’ e devo ammettere nel complesso di aver fatto un’esperienza notevole sia sul piano umano sia su quello professionale. Gli alunni, soprattutto, sono portatori di problematiche, che abbiamo implementato nei percorsi formativi attraverso la creazione di reti con realtà associative e istituzionali esterne e con la progettazione di percorsi innovativi, che hanno arricchito la formazione dei ragazzi. Legalità, Costituzione, Ambiente sono state le coordinate di questa innovazione didattico-educativa. Il tutto dentro un progetto che ha al centro il rapporto tra il classicismo e la modernità e quindi tra una civiltà che continua a segnare con i suoi valori e la sua cultura la civiltà moderna”.

Lei è di Marcianise, per un dirigente che viene da “fuori” in che modo viene visto l’inserimento in questo contesto e come ci si pone nei confronti di una città come Aversa? “Metà della mia lunga carriera professionale si è svolta nella città di Aversa come docente prima del Liceo ‘Cirillo’ e del Liceo Scientifico ‘Fermi’, e quindi come dirigente. La mia prolungata carriera politica, poi, mi ha consentito di frequentare partiti e istituzioni della città di Aversa e dell’intera zona aversana. Non mi sento, quindi, un ‘estraneo’ ma molto integrato in questa realtà. Anzi, Aversa è la mia seconda città, alla quale mi legano la passione per la sua straordinaria storia e per la ricchezza del suo patrimonio artistico e culturale, l’amicizia di tante persone. Dagli aversani non ho mai avvertito un’ostilità verso chi viene da fuori, ma un’apertura, certamente non acritica o paternalistica, ma giocata su azioni pratiche e condivise”.

il preside ZarrilloIl “Cirillo” da molti è visto come un Istituto “Modello” almeno in città, vale a dire una scuola d’elite accessibile a pochi. Lei condivide questo “pensiero”? “La maggior parte degli alunni proviene dal mondo delle professioni, ma non pochi sono quelli provenienti dai ceti medi produttivi e dagli strati popolari. Una platea così eterogenea è anche lo sfondo di una comunità non solo culturalmente ricca, ma anche socialmente vivace. Il Liceo è stato e continua ad essere un punto di riferimento formativo e culturale di tutta la zona. Pesa su questa scuola la sua lunga storia, che la porterà a compiere il prossimo anno ben 150 anni, essendo stata fondata dal sindaco Gaetano Parente nel 1862”.

Nelle sue precedenti esperienze ci saranno senz’altro state delle cose da lei intraprese, progetti, idee o quant’altro che hanno comunque avuto riscontro e sono continuate dopo che lei è andato via? “Come dirigente al Liceo Artistico ho fatto un’esperienza indimenticabile come la realizzazione di diversi nuovi laboratori, di manifestazioni culturali, accompagnate da mostre dei manufatti artistici prodotti dagli alunni, di molte attività integrative dei percorsi curriculari. Il mio lavoro all’interno della scuola è segnato però soprattutto dalla mia lunga esperienza di docente iniziata a Napoli presso il Liceo classico dei Salesiani del Vomero, continuata nei Licei classici di Caserta, di Sessa Aurunca, di Piedimonte Matese e nei Licei Scientifici di Aversa e di Marcianise. Come docente ho sempre privilegiato l’impegno sul piano curriculare, la storicizzazione dei processi formativi e culturali, la convinzione che un docente è tale se comprende che ciò che s’insegna dopo non è la ripetizione di ciò che si è insegnato negli anni precedenti. Insegnare significa saper continuamente aggiornarsi,lavorare in team, segnare dentro la vita degli alunni. Chi insegna ha un obbligo morale verso gli alunni: quello di pensare al loro futuro. Con l’autonomia scolastica poi ho molto lavorato sulla progettazione di percorsi innovativi e sulle reti scolastiche. Da una rete scolastica nacque infatti il progetto di Centro risorse, che destinò un notevole flusso di risorse finanziarie al Liceo ‘Quercia’ di Marcianise e permise la realizzazione di molti ambienti attrezzati. La mia esperienza professionale è stata accompagnata dall’impegno politico. Ricordo tutte le volte che l’indimenticabile preside Armando Golia, supportato dall’amico Umberto Mazzarella, mi incaricava di seguire da consigliere provinciale i problemi dell’edificio del Liceo scientifico ‘Fermi’. Da quelle sollecitazioni mi ricordo che nacquero molte cose positive per il buon funzionamento di quella scuola”.

Oggi cosa pensa di aver dato a questo Istituto, e cosa pensa di aver ricevuto? “Penso di aver contribuito a rasserenare il clima interno, di aver aperto la scuola al territorio, di aver promosso progetti per l’innovazione didattica. Ho avuto cura dei problemi strutturali e della sicurezza dell’Istituto. In cambio ho ricevuto la collaborazione di tante persone grazie alle quali è stato possibile governare un Istituto complesso come il Cirillo”.

Il preside con gli allievi del terzo liceoConfrontarsi in modo sinergico con tutte “le parti” in causa, allievi, docenti e personale Ata per Lei è aspetto prioritario e perché? “L’azione politica di un dirigente scolastico deve essere orientata a costruire condizioni di equilibrio tra le varie componenti. Penso di aver gestito la scuola utilizzando le risorse a disposizione,avendo rispetto per gli organi collegiali e per le esigenze degli alunni e dei docenti innanzitutto. Gli alunni del Cirillo sono una grande risorsa; lo si vede dai tanti successi, che conseguono in diverse gare di cultura, a cui partecipano”.

Un messaggio a coloro che stanno per diplomarsi e a coloro che si dovranno iscrivere a questo Istituto. “Quest’anno al Liceo si è verificato un aumento di circa 50 nuovi iscritti rispetto allo scorso anno. Questo è già un messaggio per quanti vorranno iscriversi in seguito. E sempre quest’anno circa 200 alunni della mia scuola parteciperanno all’esame di Stato. E’ una prova impegnativa, che va affrontata con la dovuta applicazione. Perciò invito i miei alunni ad intensificare l’impegno nello studio in questi ultimi due mesi. Sono convinto che lo faranno con la consapevolezza di dover conseguire risultati brillanti,com’è nella tradizione del Liceo classico di Aversa.Un consiglio per il futuro: non seguire le mode nella scelta universitaria,ma compiere scelte veramente motivate e sentite”. Siamo certi che molti, dopo aver letto questa intervista, sapranno che in questo istituto la grande “storia” che lo distingue si crea anche e soprattutto attraverso uomini come il preside Zarrillo, un vero galantuomo.

INTERVISTE AGLI ALLIEVI DEL QUINTO GINNASIO. Perché hai scelto questo istituto? Rossella F.: “Principalmente mi interessavano le materie umanistiche, poi le motivazioni ne sono tante, la maggior parte anche per quello che mi veniva raccontato da chi ha frequentato questo istituto”. Con quale Docente hai trovato maggior dialogo e perché? Giovanni P.: “I docenti di latino e greco, ecco, con loro in particolare ho trovato tanti aspetti positivi, in quanto le materie vengono da loro a noi rappresentate con ‘leggerezza’ e ci vengono inculcate con metodi di apprendimento sicuramente accessibili a tutti”. La scelta di frequentare questo Istituto è stata tutta tua, oppure ti hanno consigliato? Lucrezia D.: “Principalmente perché mia sorella frequenta l’ultimo anno in questo istituto e a breve si diplomerà. Penso che esempio migliore non avrei potuto desiderare. Sono contenta di aver scelto il ‘Cirillo’ grazie anche a mia sorella”. Ti aspettavi che fosse proprio così la scuola superiore oppure è ancora presto per dare un giudizio? Giuseppe P.: “Sicuramente si. Poi per ‘sentito dire’ qualcuno raccontava che al ‘Cirillo’ ci fosse un ambiente dove ci si deve impegnare molto nello studio. Io ho trovato ciò che cercavo, Si è vero si studia ma, comunque, abbiamo anche molto tempo da dedicare a noi. Credo, alla fine, sia uguale a tanti altri istituti. A scuola si viene per studiare, non per altro”.

da sin. Tiberio Cecere, Zarrillo, Sabrina Romano, Caterina GenualdiINTERVISTE AGLI ALLIEVI DEL TERZO LICEO. Le materie che hai appreso e la frequenza di questo istituto hanno soddisfatto le tue attese? Michele C.: “In virtù della carriera che ho scelto di fare, reputo che le materie apprese in primis, italiano, latino, greco, filosofia, siano confacenti e adatte ad avere una buona base sulla quale costruirmi un futuro solido”. Sai qualcosa della Riforma della scuola proposta dalla Germini, o ne hai sentito solo parlare? Lorenza G.: “Tante volte in classe ne abbiamo discusso, e affrontato la questione, tante sono state le manifestazioni attuate dagli studenti, e non solo. Alla fine tutto è rimasto uguale. La riforma non si cambia. I corsi estivi di recupero credo rappresentino una delle tante cose da rivedere”. In classe avete mai discusso con i docenti del cambiamento di questa riforma. Se sì, cosa ne pensi? Igino C.: “Abbiamo espresso il nostro dissenso con manifestazioni civili. E’ giusto far sentire anche la nostra voce in merito”. Immagina di avere un diario e di voler scrivere una frase legata ai cinque anni di frequenza in questo istituto. Ilaria G.: “Scriverei che è stato il periodo più bello della mia adolescenza. Solo ora mi rendo conto di quanto siano stati belli questi anni, che rimarranno per sempre nei nostri cuori”.

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