Palasport, slargo intitolato a Papa Giovanni Paolo II

di Redazione

Romilda BalivoAVERSA. Su proposta dell’assessore allo Sport e alla Statistica, Romilda Balivo, lo slargo antistante alla Palasport sarà intitolato a Papa Giovanni Paolo II.

“L’iniziativa, – sottolinea l’assessore – oltre a voler commemorare il lungo pontificato del compianto pontefice, vuole essere un segno tangibile per la nostra città. Con questa iniziativa, ci si augura che il mondo dello sport si unisca, ancora di più, come un grandioso coro, per esprimere attraverso la preghiera, il canto, il gioco, il movimento, un inno di lode e di ringraziamento al Signore per il dono dello sport, in cui l’uomo esercita il corpo, l’intelligenza, la volontà, riconoscendo in queste sue capacità altrettanti doni del suo Creatore.

Attraverso l’intitolazione, si vuole ricordare la grande importanza che assume oggi la pratica sportiva, perché può favorire l’affermarsi nei giovani di valori importanti quali la lealtà, la perseveranza, l’amicizia, la condivisione, la solidarietà. Lo sport, infatti, è sicuramente uno dei fenomeni rilevanti che, con un linguaggio da tutti comprensibile, può comunicare valori molto profondi.

Può essere veicolo di alti ideali umani e spirituali quando è praticato nel pieno rispetto delle regole; ma può anche venir meno al suo autentico scopo quando fa spazio ad altri interessi che ignorano la centralità della persona umana. Il mio augurio è che questa iniziativa sia da sprone per tutti, responsabili, dirigenti, appassionati di sport ed atleti, per ritrovare il giusto slancio creativo e propulsivo, dove all’antagonismo si sostituisca l’agonismo, dove allo scontro si preferisca l’incontro ed alla contrapposizione astiosa il confronto leale.

Così inteso, lo sport non è un fine, ma un mezzo; può divenire veicolo di civiltà e di genuino svago, stimolando la persona a porre in campo il meglio di sé. E proprio Giovanni Paolo II disse che lo sport non può essere ridotto solo a una questione di gol e di medaglie, di coppe, primati e traguardi tagliati a suon di miliardi e dirette televisive. Lo sport è qualche cosa di più alto e più nobile: è il ‘veicolo’ privilegiato per la formazione ‘integrale’ dell’uomo, attento ai valori della solidarietà, del lavoro, del sacrificio, della giustizia. Un ‘veicolo’ che forma e aiuta a crescere, e condanna ogni forma di ‘scorciatoia’ per raggiungere sogni impossibili e ricchezze effimere, ricorrendo anche al trucco e a volte anche al doping”.

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