Negata di nuovo l’assistenza materiale a Felicia

di Antonio Arduino

Felicia BarbatoAVERSA. “Loro litigano per le poltrone, loro se ne vanno in ferie e noi… io sono rimasta senza l’assistenza materiale che mi è necessaria come l’aria che respiro.

E’ inaccettabile, denuncerò tutti”. Comincia così la protesta di Felicia Barbato, sessant’anni, dodici dei quali passati su una sedia a rotelle.

Costretta a restare attaccata per 16 ore al giorno a una macchina che le è necessaria per respirare a causa della distrofia muscolare dei cingoli, una malattia degenerativa da cui è affetta, dal 30 giugno non ha più l’assistenza materiale che le è necessaria per vestirsi, provvedere alla pulizia personale, cucinare e fare tante piccole commissioni che il suo stato di salute le impedisce di fare da sola.

Dovrebbe riceverla per quattro ore e mezza ogni giorno, suddivise fra mattina e pomeriggio, ma periodicamente le viene sospesa come se fosse stato cancellato l’articolo 32 della Costituzione che garantisce il diritto alla salute e cure sanitarie agli indigenti.

Il problema sarebbe interno all’Ambito socio-sanitario C3, il cui comune capofila, nel momento in cui realizzavamo l’intervista, eraSuccivo, mentre negli ultimi giorni tale ruolo è passato a Casaluce.Ma il comune di Aversa in queste ore sta cercando di realizzare un nuovo Ambito, come dimostra il recente documento firmato insieme al Comune di Succivo. Nel frattempo, Felicia non ha più assistenza…

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