Le origini della basilica di San Paolo: convegno all’Ex Macello

di Antonio Arduino

basilica di San PaoloAVERSA. La basilica di San Paolo, crocevia del Romanico, deambulatorio d’Europa. Questo il titolo del convegno in programma mercoledì 6 luglio, alle ore 17.30, nell’auditorium dell’Ex Macello di via Lennie Tristano.

Dove alla presenza del sindaco Ciaramella, Aldo Cecere, architetto e cultore di storia aversana, presenterà i risultati di un suo lavoro, pubblicato sul periodico “Consuetudini Aversane”, fatto confrontando la struttura architettonica della cattedrale dedicata a San Paolo e quella del Santo Sepolcro di Gerusalemme, considerate dallo storico l’una derivata dall’altra. Un lavoro di ricerca che ha permesso allo storico di datare la fondazione della città di Aversa, quale contea normanna da parte di Rainulfo Drengot, circa 15 anni prima del 1030, data di nascita ufficiale riportata nei testi di storia.

Se ne parlerà nel corso del dibattito previsto dal programma del convegno che verrà introdotto da Giuseppe Diana, coordinato da Margaret Bicco e che vedrà la partecipazione, insieme all’autore della pubblicazione, di Domenico De Cristoforo presidente dell’ordine provinciale degli architetti, Stefano Borsi docente della Sun presso la facoltà di Architettura e di Pina Torriero della soprintendenza di Caserta e Benevento.

“Nell’anno 998 dopo Cristo – anticipa Cecere – Rainulfo Drengot con 40 pellegrini normanni si recò in Terra Santa per difendere il Santo Sepolcro, avendo così modo di apprezzare l’impianto architettonico di quel tempio”.

“L’apprezzò a tal punto – continua – da esportarlo in Europa cominciando su un oppidum, una zona fortificata probabilmente abbandonata da tempo, donatogli dal principe di Benevento Landolfo che aveva giurisdizione sui terreni oggi corrispondenti ad Aversa e agro”. “Sull’oppidum avuto in dono – prosegue Cecere – Rainulfo diede il via alla realizzazione di una chiesa di pellegrinaggio, emulando l’impianto murario del Santo Sepolcro, andato parzialmente distrutto nel 1009”.

Successivamente, grazie a una serie di interventi, l’originaria struttura si trasformò nell’attuale cattedrale attuale, rappresentando il primo edificio religioso presente in Italia a schema basilicale con deambulatorio e cappelle radiali derivato direttamente dal Santo Sepolcro di Gerusalemme. I dettagli, i pro e i contro relativamente alla tesi saranno sviscerati nel corso del convegno.

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