Dissequestrato il bar Pink House

di Redazione

 AVERSA. Il Tribunale di Napoli ha provveduto al dissequestro del bar Pink House di viale Kennedy, restituendolo alla famiglia Vitale, proprietaria dell’esercizio.

La sezione delle Misure di Prevenzione ha accolto le argomentazioni difensive dell’avvocato Massimo D’Errico che ha dimostrato quanto il patrimonio dei fratelli Vitale sia stato il frutto di anni di duro lavoro e sacrifici e non il provento di attività delittuose.

Vincenzo Vitale, infatti, era stato accusato di essere la mente imprenditoriale del clan Cennamo, capeggiato da Antonio Cennamo (detto “Tanuccio ‘o malommo”), potente organizzazione operante nei comuni di Frattamaggiore, Frattaminore, Cardito e Crispano, attiva prevalentemente nel settore delle estorsioni a operatori commerciali e imprenditori.

Dopo la decisione del tribunale grande soddisfazione da parte della famiglia Vitale che ha sempre avuto fiducia nella giustizia e che, dopo lunghi anni di attesa, si è vista riconoscere la completa estraneità dalle accuse rivolte ed oggi ritrova rinnovata l’energia e la forza per ripartire, dando nuovo slancio alla propria attività di ristorazione che li ha visti leader nel settore per anni.

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