Edilizia ed affari, Rauso: “Occorre un cambio di rotta”

di Redazione

Gaetano RausoSANTA MARIA CV. Grazie alla mia azione di denuncia delle moltissime irregolarità che sono state commesse in campo urbanistico ed amministrativo nella nostra città, pian piano stanno venendo a galla tante verità.

Da molte parti, infatti, si sta puntando l’indice sulle illegittimità commesse per la concessione del permesso a costruire nell’area ex tabacchificio e di tanti altri. Ho avversato duramente il rilascio di quel permesso a costruire, denunciando, con documenti alla mano, tutti gli abusi che sono stati perpetrati nello svolgimento del procedimento, in barba alla destinazione urbanistica dell’area, delle norme di attuazione del Prg ed alla compatibilità ambientale dell’intervento. In merito si sono espressi eminenti urbanisti ed amministrativisti, che anch’essi, hanno ritenuto illegittimo il rilascio di quella concessione.

L’Amministrazione Giudicianni, credendo di essere immune da ogni azione della Magistratura, ha cercato di continuare permettere lo scempio del territorio ed, in particolar modo, dal centro storico già iniziato dall’amministrazione Iodice. Se non si fosse intervenuto decisamente, infatti, si sarebbe proceduto all’abbattimento dell’ex Politeama e dell’ex Vetreria ed all’edificazione di altre decine di appartamenti, seguendo una logica speculatoria e non di recupero del patrimonio edilizio che, attraverso, un disegno scellerato ed avvalendosi di modalità poco ortodosse (incendi procurati, mancata manutenzione degli immobili, e chi più ne ha, più ne metta) hanno causato la pericolosità statica degli edifici per poi giustificarne l’abbattimento (vedi ex Mulino Parisi, Palazzo Mariotti, ex Politeama, ecc.).

La causa del cedimento statico della scuola Principe di Piemonte non è estranea a questa logica; infatti la costruzione di tanti nuovi alloggi nel centro storico, sorti senza effettuare le dovute indagini del sottosuolo, hanno alterato l’equilibrio idrogeologico della zona storica della città, determinando il venir meno delle modalità di deflusso delle acque piovane e la loro penetrazione nelle fondamenta degli edifici esistenti che hanno subito, così, un grave dissesto statico. Invece di intervenite per arginare questo fenomeno, si sarebbe voluto continuare a cementificare aggravando una già difficile situazione.

Non si può spiegare come siano stati permessi gli scempi di un patrimonio edilizio storico che ci era invidiato e l’edificazione di tanti mostri di cemento, senza il rispetto di parametri urbanistici e delle più elementari regole di salvaguardia del territorio. Nei giardini di pertinenza dei palazzi storici, cosa vietata dalla legge e dalle svariate pronunce della Magistratura ordinaria ed amministrativa, sono stati realizzati tantissimi alloggi determinando uno snaturamento delle caratteristiche urbanistiche ed ambientali del territorio, senza, invece, incentivare il recupero dei palazzi esistenti che sono sempre più fatiscenti. Non ultima e meno importante è la questione del mancato pagamento degli oneri di urbanizzazione da parte di molti costruttori che, gabbando una distratta amministrazione, hanno versato solo le prime rate di quanto dovuto al Comune. Non parliamo della mancata cessione degli standard urbanistici e della loro mancata acquisizione al patrimonio comunale.

Non si capisce come si sia amministrato in questi ultimi quindici anni e non vogliamo fare cacce alle streghe. Sarà difficile, ma cercheremo di ritornare alla legalità cercando di ridare all’amministrazione comunale ed alla città una dignità da troppo tempo perduta a causa di un modo di agire contrario ad ogni principio di buon Governo. Non vogliamo cacce alle streghe, ma i responsabili di questi misfatti dovranno rendere conto del loro operato affinchè, finalmente, si possa ritornare alla legalità a Santa Maria Capua Vetere.

Gaetano Rauso

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