Camorra, Consiglio Comunale aperto: aderisce anche il presidio di Libera

di Redazione

LiberaMONDRAGONE. “Noi ci saremo, tutti dovrebbero esserci al Consiglio Comunale di sabato 25 giugno, alle ore 20,in piazza Falcone, contro la camorra e la criminalità locale”.

Così il Presidio “F. Del Prete” di “Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie”. “Questa meritoria iniziativa dell’Ente comunale va sostenuta e amplificata perché la bomba contro il supermercato Sisa è un segnale che nasce per la nostra mancata cittadinanza attiva. La criminalità camorristica vuole riproporre una egemonia sulla Città. Non solo la pressione costante e silenziosa nei confronti di commercianti, contadini e imprenditori lasciati soli e che vivono in solitudine il pizzo. Con questo atto vorrebbero affermare che esistono e sono forti. Non è così. La camorra si nasconde. La camorra è infame. La camorra è vile. La camorra è vita disperata. La camorra non conviene. La camorra è la gramigna che si nutre della nostra indifferenza, cresce sulle nostre paure, si vanta della nostra codardia, pullula nella corruzione, si diffonde tra quanti, cittadini o rappresentanti istituzionali, non hanno il coraggio di aggregarsi.

Ma affermazioni di questo genere, declamate in stanze appartate o tra gruppi ristretti, non possono avere efficacia. I discorsi ‘culturali’ debbono essere riempiti con le nostre facce, i nostri corpi, il nostro comportamento quotidiano, con la solidarietà urlata verso chi è vittima, con la scelta inequivocabile: sono contro o mi astengo? E le stesse scelte ‘istituzionali’ non debbono ricalcare schemi formali ma atti concreti, dal certificato all’appalto, dalle autorizzazioni alle indulgenze verso chi, sebbene non pregiudicato, pregiudica con comportamenti e azioni l’affermazione della Legalità e Giustizia. Ad esempio, sono tempi in cui episodi intimidatori e attentati vengono perpetrati verso chi sostiene o gestisce beni confiscati alla camorra. Anche qualche autorità comunale, in altre città del territorio, lavora in questo senso.

Piccoli segnali di una ripresa di quel mondo criminale duramente colpito dalla Stato che si fa forte non della loro forza o capacità ma della nostra debolezza e accidia. Dunque 1-10-100 passi verso la lotta alla corruzione grande e piccola, verso il sostegno morale e materiale alle vittime, verso il riutilizzo dei beni confiscati, verso l’incentivazione dell’economia degli onesti, verso la salvaguardia della crescita dei giovani, verso il lavoro che dà dignità e libertà di vivere”.

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