Percorsi formativi per giovani, Tagliafierro critica convenzione con Amesci

di Redazione

Aldo TagliafierroMADDALONI. Affidati all’Amesci specifici percorsi formativi per i giovani, con una procedura destinata a far discutere.

Prima la convenzione e poi l’appostamento in bilancio previsionale di 45mila euro in tre anni ed in favore dell’Ente del servizio civile. L’Amesci dovrà in questo modo sostenere la formazione di pochi giovani, che saranno impegnati in attività di carattere sociale e culturale.

L’atto di adesione è fortemente criticato dal consigliere di opposizione Aldo Tagliafierro. “Si continua a mortificare il personale comunale, che avrebbe potuto svolgere con successo quello che l’Amesci ha proposto ed ottenuto dal Comune di Maddaloni. Trovo che la somma da corrispondere all’Amesci sia eccessiva, se si considera che le attività sono solo su carta e da portare a buon fine. Compreso il servizio civile, del quale saranno solo pochissimi giovani fortunati a beneficiarne”. “Il sindaco – fa sapere Tagliafierro – avrebbe fatto bene a respingere la richiesta di convenzione presentata dall’Amesci e a cogliere invece l’opportunità di incentivare le risorse interne del Comune, tenendo conto della precaria situazione finanziaria. Saranno bruciati in tal modo 15mila euro all’anno di consulenza, alla faccia delle dissanguate casse comunale”.

Per tre anni il Comune di Maddaloni si legherà all’Amesci con una convenzione già fatta e senza aspettare il sì dell’assise. Pure i termini dell’accordo sono stati deliberati. All’Amesci saranno subito liquidati 4.500 euro, 7.500 euro alla scadenza del sesto mese dalla firma della convenzione e 3.000 euro allo scadere del dodicesimo mese sempre dalla firma della convenzione. “Non capisco – continua il consigliere – l’urgenza di chiudere l’accordo. Sarebbe stato più utile discuterne in sede di approvazione di bilancio e verificare eventuali alternative, casomai ad un costo inferiore rispetto a quello che ha proposto l’Amesci. Mi fa storcere il naso anche il fatto che si è precisato che a partire dal secondo anno le quote dovranno essere corrisposte semestralmente e in caso di ritardo nei pagamenti dovranno essere riconosciuti gli interessi all’Amesci. In sostanza – chiosa il consigliere – ci ritroveremo a dare 45 mila euro all’Amesci, quasi cento milioni di vecchie lire, con il serio rischio di pagare di più per il preoccupante passivo di bilancio, che non sempre fa rispettare i tempi di pagamento”.

La soluzione ai problemi dei giovani passa ora per l’Amesci e per un ennesimo sacrificio che andrà a ricadere sui cittadini. “Purtroppo – conclude il consigliere – siamo ancora alle prese con la politica delle consulenze. Il matrimonio che dovrà essere consumato tra l’Amesci ed il Comune di Maddaloni è una sconcezza per come è stato concepito. Non si è avuto nemmeno il buonsenso di interpellare i giovani maddalonesi impegnati nel sociale. Si è comunque di fronte all’ennesimo sperpero di denaro pubblico e ad un cattivo investimento. Questi soldi potevano restare in casa nostra e potevano servire per la creazione di uno staff comunale per attingere i finanziamenti comunitari, regionali e nazionali per le politiche giovanili”.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico