Parolisi non risponde ai pm, delusi i familiari di Melania

di Redazione

Salvatore ParolisiASCOLI. Ha scelto di non rispondere alla domande degli inquirenti Salvatore Parolisi, indagato a piede libero per l’omicidio della moglie Carmela Melania Rea.

La conferma si è avuta poco fa. Il caporalmaggiore dell’Esercito sta per lasciare la procura di Ascoli, dove era stato convocato con un invito a comparire. “Ci siamo rimasti male, malissimo, sono veramente arrabbiato, deluso”. Così Michele Rea, il fratello di Melania, in collegamento in diretta con la trasmissione “Quarto Grado” da Somma Vesuviana (Napoli) ha commentato la scelta del cognato Salvatore Parolisi, indagato per l’omicidio di Melania, di non rispondere alle domande dei pm di Ascoli Piceno.

“Non me l’aspettavo: se voleva difendersi, questa era l’occasione giusta”, e del resto “facendo così non si discolpa neppure”. “Questo era il momento giusto per fare chiarezza, sui tanti punti oscuri, sulla storia del telefonino, ma lui non l’ha colta al volo…anzi”. “Deluso” da Salvatore anche lo zio di Melania, Gennaro.

Ma Salvatore Parolisi per ora non risponde alle domande dei pm Umberto Monti e Ettore Picardi, che lo hanno indagato per l’omicidio della moglie Melania Rea. I pm Umberto Monti e Ettore Picardi hanno esposto al militare e ai suoi difensori tutti gli elementi di prova che portano l’accusa a ritenere il caporalmaggiore responsabile dell’omicidio della moglie Melania. E’ stato a quel punto che, consigliato dagli avvocato Valter Biscotti e Nicodemo Gentile, Salvatore ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere ai magistrati. Questo il motivo per il quale l’incontro con i pm ha avuto una lunga fase preliminare, al termine della quale, Salvatore ha scelto di non parlare. Per poi lasciare il palazzo di giustizia.

“Salvatore ha risposto in questi 2 mesi a domande per oltre 40 ore”. Così l’avvocato Biscotti, difensore di Salvatore Parolisi, all’uscita della procura. “Abbiamo ritenuto quindi di avvalerci di uno strumento tecnico, la facoltà di non rispondere. Si sarebbe trattato di ripetere le stesse cose. Quando avremo elementi meno fluidi per quello che riguarda il capo di incolpazione – ha concluso – saremo noi a chiedere un nuovo interrogatorio”. Parolisi è uscito dall’uscita posteriore della procura, e si è subito infilato in auto.

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