Omicidio Claps, chiesto rinvio a giudizio per Restivo

di Redazione

Elisa Claps e Danilo RestivoSALERNO. La procura di Salerno ha chiesto il rinvio a giudizio per Danilo Restivo, unico indagato per l’omicidio di Elisa Claps, la studentessa scomparsa il 12 settembre 1993,i cui resti furonoritrovatiil 17 marzo 2010 nel sottotetto della Chiesa della Santissima Trinità di Potenza.

Il 39enne,attualmente detenuto in Gran Bretagna, in attesa di giudizio per un altro omicidio, quello della sarta inglese Heather Barnett, è accusato di omicidio volontario pluriaggravato. Le innumerevoli perizie effettuate da consulenti nonché le testimonianze sono stati i determinanti elementi di prova.

Tracce del suo Dna, lo scorso marzo, furono rinvenute sulla maglietta che indossava Elisa. Al momento del suo arresto, Restivo non aveva voluto sottoporsi al prelievo di sangue e saliva richiesto con rogatoria dai pm salernitani, per cui la polizia inglese aveva sequestrato suoi oggetti, alcuni dei quali – come è annotato in un verbale – la stessa polizia aveva visto usare all’indagato. Da quegli oggetti il medico legale Vincenzo Pascali aveva estratto il probabile Dna dell’indagato, che era risultato diverso dai profili genetici isolati su alcuni reperti trovati nel sottotetto della Chiesa. Tuttavia, le autorità britanniche acquisivano il Dna di Restivo, custodito in un database e trasmesso di recente ai magistrati italiani.

Dna incrociato con quelli già isolati tra i reperti trovati nella chiesa nel corso di un’altra perizia affidata l’8 ottobre scorso dalla procura due ufficiali dei carabinieri, il tenente colonnello Giampietro Lago, comandante del Ris di Parma, e il maggiore Andrea Berti, comandante della sezione biologica del Ris di Roma. Una “superperizia” (disposta dalla procura dopo le divergenze sorte tra le perizie del professor Pascali, che scagionava Restivo,e i consulenti del pm)da cui sarebbe emersa la presenza del profilo genetico di Restivo sul corpetto trovato sul cadavere della sedicenne.

Da un’altra perizia dello scorso ottobre, curata dallapaleontologa Eva Sacchi, emerse che l’assassino di Elisa si accanì sul suo corpo dopo la morte. “Il taglio di tutti i vestiti e lo spostamento di alcuni di questi – scriveva il perito – (operazioni svolte probabilmente anche rivoltando il corpo) necessitano che l’aggressore abbia continuato ad agire sul corpo stesso per un tempo relativamente lungo dopo la morte, o comunque dopo che la vittima non era più in grado di opporre qualsiasi resistenza”.

Elisa aveva 16 anni quando scomparve a Potenza il 12 settembre 1993.Il suo cadavere è stato trovato il 12 marzo scorso nel sottotetto della Chiesta della Santissima Trinità di Potenza. L’esame autoptico ha stabilito che la studentessa è stata uccisa lo stesso giorno della scomparsa, tra le 11.30 e le 13.10, con almeno 13 colpi di una piccola arma da taglio, probabilmente nel corso di un’aggressione con movente sessuale. L’assassino ha poi reciso alcune ciocche di capelli. Restivo ha sempre ammesso di aver incontrato brevemente Elisa Claps la mattina di quel 12 settembre, ma si è detto estraneo alla vicenda.

Titolare del fascicolo è la Direzione distrettuale antimafia di Salerno. Ciò deriva dal fatto che, nel corso delle indagini, un collaboratore di giustizia tirò in ballo il congiunto di un magistrato in servizio a Potenza e, pertanto, le carte sono state trasferite nella città campana, competente sui casi in cui sono coinvolti magistrati del distretto giudiziario potentino. Anche se il fascicolo sul magistrato potentino è stato archiviato, l’indagine rimane a Salerno.

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