Europride, in 500mila a Roma. Lady Gaga chiede rivoluzione dell’amore

di Redazione

Lady Gaga ROMA.“Dobbiamo lottare per i nostri diritti, per i diritti della comunità Lgbt nel mondo. Non è solo un party, non è una semplice dimostrazione pacifica: siamo qui oggi per difendere l’amore. Voglio ringraziare tute le belle persone che vedete qui oggi: ciao Roma. E’ un onore per me essere all’Europride”.

Lady Gaga sale sul palco del Circo Massimo per l’Europride 2011 e subito infiamma la folla dei 500 mila, ma prima di cantare fa il suo discorso sui diritti degli omosessuali: la folla applaude; qualche fischio soltanto quando ringrazia anche il sindaco Alemanno; ancora applausi mentre ringrazia Donatella Versace “che oggi ha avverato tutti i miei sogni italiani”. Scortata dalla polizia e dal suo staff su due furgoni neri, la pop star era arrivata ai camerini dietro il palco intorno alle 20.30. Poco dopo le 21 è entrata in scena.

NO ALLA VIOLENZA ANTI GAY.“La violenza antigay: queste sono le storie che dobbiamo raccontare al mondo, che parlano in difesa dell’amore. Siamo qui oggi per proclamare la nostra intelligenza – dice Lady Gaga -, non accetteremo di essere trattati come qualcosa di meno che esseri umani. Dal profondo del mio cuore: oggi siamo qui con bandiere di pace, sperando in una fratellanza in difesa dell’amore. Siamo qui insieme contro intolleranza e discriminazione, per difendere i diritti umani e del popolo Lgbt, contro l’omofobia”. Poi cita paesi come Lituania, Russia, Polonia, nazioni del Medioriente, come luoghi dove i gay soffrono e giungono a togliersi la vita. “Mi chiedono quanto sono gay: ma perchè vi interessa tanto? – dice l’artista – Io rispondo: sono una bambina della diversità, sono un figlio della mia generazione. Abbiamo l’obbligo morale di fare del mondo un posto migliore”. Poi attacca a cantare – tre brani – e il pubblico ripete una dopo l’altra le parole delle sue hit. Alle 21.50 è tutto finito: la pop star saluta sorridente e lascia il palco.

“BERLUSCONIPORTO’ GHEDDAFI, NOI LADY GAGA”.Dopo l’esibizione, gli organizzatori sul palco ringraziano il pubblico, i partecipanti, ma anche le autorità: “dal sindaco Alemanno alla presidente della Regione Polverini, perchè senza la loro sensibilità non sarebbe stato possibile questo Europride”. E se la prendono invece con il Parlamento, “che non approva le legge contro l’omofobia”, e con il premier Berlusconi. “Signor presidente del Consiglio – attacca il leader di Arcigay, Paolo Patanè – lei a questo Paese ha regalato un dittatore in una tenda, ci ha portato Gheddafi: noi abbiamo portato Lady Gaga”.

L’AMBASCIATORE USA.Anche l’ambasciatore americano a Roma, David Thorne, avrebbe assistito al concerto della pop star. Lady Gaga e il diplomatico Usa hanno probabilmente avuto modo di salutarsi per qualche minuto: una stretta di mano a margine dell’esibizione, nel backstage. Quanto al popolo Lgbt, il colorato corteo con 40 carri partito dalla stazione Termini era giunto senza incidenti prima verso il Colosseo. Poi intorno alle 19 erano arrivati al Circo Massimo i primi manifestanti. L’area tra Palatino e Aventino era andata quindi via via riempiendosi di una folla festosa. Secondo gli organizzatori, i partecipanti sono 500 mila: lo hanno urlato interrompendo la musica dal Tir-carro che guidava la parata. Poi hanno aggiunto ironici: “Per la questura siamo 1 miliardo e 300 mila”.

TIR DI MOZARELLE.Ospite d’onore dell’Europride, Stefani Joanne Angelina Germanotta, ha trovato al suo arrivo al Circo Massimo anche un tir carico di mozzarelle. L’apparizione dell’artista sarà una toccata e fuga: sola, al pianoforte, senza nessuna coreografia, ha accompagnato le note di Born This Way, già canzone manifesto dei diritti degli omosessuali di tutto il mondo per la gioia del popolo arcobaleno. Intorno alle 22 è ripartita. Restano le immagini registrate e le parole del suo discorso sui diritti delle persone Glbt e sull’identità sessuale. Non è la prima volta che la popstar interviene pubblicamente sul tema: lo ha già fatto in altre occasioni, come la National Equity March di Washington nel 2009 e a Portland nel 2010.

CONTESTATA RENATA POLVERINI. Durante la parata che ha preceduto il concerto, non era mancata una piccola contestazione: fischi avevano accompagnato la partecipazione della presidente della Regione Lazio. Ma molti dei politici presenti nel corteo, anche tra i suoi avversari, si erano schierati in sua difesa. Al passaggio del corteo nei pressi del Colosseo alcuni militanti di Forza Nuova hanno invece srotolato un cartellone dal secondo anello dell’Anfiteatro Flavio con su scritto “Roma capoccia della tradizione”, firmato con una croce celtica. Lo striscione, dopo essere stato esposto, è stato immediatamente rimosso dagli stessi manifestanti. La formazione di estrema destra, nei giorni scorsi, aveva più volte criticato la parata gay.

CARTELLI OFFENSIVI CONTRO VATICANO E PAPA.Destinati a suscitare polemiche e inevitabili critiche alcuni slogan e striscioni pesantemente offensivi. Fra i tanti manifesti nella parata dell’Europride, ce ne erano alcuni che attaccavano il Vaticano e la figura del Pontefice Benedetto XVI: uno in particolare recitava “Veste Prada ma è amico di Satana”, riproducendo un’immagine del Santo Padre con solo le mutande, il reggicalze, e una giacca presumibilmente simile a una creazione del noto stilista. Un altro cartellone esponeva l’immagine della basilica di San Pietro con un divieto e la scritta: “No vat”. Altri cartelloni si riferivano anche al premier Berlusconi chiedendone l’esilio.

“HABEMUS GAGA”.Al corteo, il carro degli organizzatori ha diffuso la musica della pop star, mentre tanti partecipanti indossavano magliette dedicate a lei: “Habemus Gaga”. Piume di struzzo, ali di angelo, magliette coloratissime e paillettes e perfino costumi da Avatar tra i carri dell’Europride 2011 che ha fatto dell’eccesso la sua parola d’ordine. C’è stato anche chi, rifacendosi al video della canzone “Judas”, bollata come blasfema da alcune associazioni cattoliche, ha indossato gilet di pelle nera e una corona di spine. Come appunto quella che indossa l’uomo che nella canzone di Lady Gaga rappresenta Gesù (“Gesù è la mia virtù”, canta Lady Gaga), al contrario di Giuda (“Il demonio a cui mi aggrappo”).

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