Calcio-scommesse, nel mirino anche la Serie A. L’ombra della mafia

di Redazione

De RossiROMA. La Roma finisce tra le squadre “sospettate” nell’ambito dell’inchiesta sul calcioscommesse che coinvolge diversi calciatori, ritirati (come Signori e Bettarini, tanto per citare i più noti) e ancora in attività, e dirigenti di società.

Sotto la lente soprattutto la gara tra Roma e Genoa del 20 febbraio, che vedeva i giallorissi vincere 3-0 nei primi cinquanta minuti, per poi subire la rimonta e addirittura la sconfitta. In un’intercettazione, il portiere del Benevento, Marco Paoloni, tra gli arrestati, fa il nome del centrocampista della Roma e della nazionale Daniele De Rossi, indicando al suo interlocutore di fare una puntata “over”, ossia con gol superiori al parametro fisso di 2,5. “Il mio gancio è De Rossi”, dice Paoloni durante la telefonata, anche se è probabile che si tratti di una “bufala” detta dal portiere, poiché è dubbio il coinvolgimento di De Rossi visto che a quella gara non partecipò perché squalificato. Non a caso, il pm Francesco Di Martino fa sapere che il centrocampista non è indagato.

Ma l’elenco delle partite si allunga col passare delle ore. Inter-Lecce del 20 marzoe Brescia-Bologna del2 aprile sarebbero nella lista delle 18 gare che gli “zingari” e i “bolognesi” avrebbero cercato di pilotare, a volte con successo, ma in molti casi no. Brescia-Bologna si concluse con un 3-1 per i lombardi. Tre giorni prima della gara il circuito Eurobet aveva visto confluire sulla stessa un volume di soldi superiore di due volte a quelle per il derby Milan-Inter che si disputava lo stesso giorno. E quasi tutte le giocate davano per certa la vittoria del Brescia. Eurobet decideva quindi di sospendere le giocate, così comeper la garaSampdoria-Chievo della stessa giornata, dove invece tutti gli scommettitori sembravano certi di un pareggio, che poi si verificò. Una settimana prima della partita, il 25 marzo, uno degli indagati al telefono preannunciava una serie di risultati sicuri e tra questi c’era proprio la vittoria del Brescia.

Altra gara sospetta quella di Coppa Italia tra Bari e Livorno sulla quale vi era una scommessa da 2 milioni sul 4-1 per i padroni di casa a pochi minuti dal fischio finale. L’inchiesta, ricordiamo, ha preso il via dalla gara “choc” del 14 novembre 2010 tra Cremonese e Paganese quando alcuni giovatori lombardi vennero intossicati da dei tranquillanti messi di nascosto nelle bibite.

Nelle intercettazioni anche il Chievo: l’ex calciatore Antonio Bellavista, detto Makelele, l’11 marzo chiede al suo interlocutore di metterlo in contato con “Il Pelli”, che sarebbe l’attaccante veronese Pellissier, visto che “gli zingari pagavano anche 400mila euro per questa partita”. Il 19 marzo Massimo Erodiani dice a Francesco Gianni che “l’anno scorso ho fatto il Chievo a Milano. Over tre e mezzo. Si sono presentati là e mi hanno detto: ‘Vi facciamo vincere la partita, fateci fare un gol'”. Della Juve parlano lo stesso Erodiani e Paoloni che, scrive il gip, mentre discutono di possibili guadagni, “si aggiornano su alcune scommesse che avevano riguardato l’anticipo della Juventus non andate a buon fine”.

Intanto,molti indagati prendono le distanze dalla vicenda: “Nonemerge nessun elemento che possa giustificare la partecipazione di Beppe Signori”, dice il legale dell’ex bomber della Lazio. “Ho sempre rispettato le regole”, assicura il capitano dell’Atalanta Cristiano Doni. Anche Pellissier assicura: “Io Bellavista non lo conosco proprio e non lo ho mai sentito. Non ho mai ricevuto proposte per aggiustare partite. Sono assolutamente sereno”.

Quel che è certo è che se davvero dovesse venire alla luce l’esistenza di un “secondo livello” che, oltre alla B e alla Lega Pro,coinvolge la più prestigiosa serie A, non si potrebbe escludere il coinvolgimento della criminalità organizzata. “Al momento non ci sono prove, ma se un livello superiore esiste – spiega uno degli investigatori – allora dobbiamo cambiare tipologia di lavoro. Perché determinati tipi di meccanismi che consentono di pianificare i risultati in certe categorie, non lo consentono in altre”. Il che significa che “se ci sono stati dei movimenti, questi devono esser stati fatti con cifre diverse e ben più significative di quelle emerse finora. E dunque è molto probabile un coinvolgimento della criminalità organizzata, l’unica che puo’ permettersi di movimentare certe cifre”.

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