Berlusconi all’opposizione: “Governo forte, tanto vale andare d’accordo”

di Redazione

Silvio Berlusconi ROMA.Silvio Berlusconi ha inviato il rituale messaggio registrato ai suoi Promotori della Libertà, ripercorrendo i temi al premier più cari: stampa cattiva, opposizione idem, ma maggioranza sempre più forte e governo solido e certo di finire la legislatura.

Con una novità: partendo dal presupposto che il governo è solido, il premier invita l’opposizione a collaborare, perché la legislatura durerà ancora 18 mesi e quindi “tanto vale andare d’accordo”. “Il governo e la maggioranza sono più forti e più coesi. Il merito è di tutti noi e anche vostro, cari Amici, che anche in questo clima avvelenato, in questo clima in cui i media si sono scatenati – i giornali, le radio e le televisioni – contro di noi, voi avete sempre tenuto alta la nostra bandiera, che è la bandiera della verità, la bandiera della libertà”.

“MENO NUMEROSI MA PIUì FORTI E COESI”. Sull’ultimo voto di fiducia Berlusconi sottolinea come esso “non solo è superiore alla maggioranza assoluta, ma è anche il più elevato dopo il passaggio all’opposizione di Fini e dei suoi”. E proprio a Fini dedica un passaggio ricordando come “il 14 dicembre le opposizioni vecchie e nuove tentarono di rovesciare il governo legittimo con un colpo di Palazzo. I voti di fiducia che ci evitarono il ribaltone – ricorda paragonandoli ai 317 di oggi – furono 314 contro i 311 delle opposizioni. Quindi da allora il nostro governo ha superato vittoriosamente ben 44 voti di fiducia ed ha guadagnato ad ogni votazione sempre più consensi. Direi che è l’ennesima conferma di quanto dico da tempo e cioè che la maggioranza, dopo che non comprende più Fini e i suoi, è una maggioranza politicamente meno numerosa nei numeri, ma è molto più forte e coesa, ed è finalmente in grado di approvare quelle riforme che per troppo tempo gli oppositori interni ci avevano impedito addirittura di presentare al Parlamento”. Riforme (fisco, giustizia e architettura istituzionale dello Stato) “che erano scritte nel programma approvato dai nostri elettori” e che sono “importanti perchè necessarie per poter realizzare il nostro Paese”.

“DECRETO SVILUPPO GRANDE RISULTATO”. Si è trattato per Berlusconi, di una “settimana per molti versi assolutamente importante e soddisfacente per noi e abbiamo provato molto orgoglio, negli ultimi due giorni, per quello che è successo in Parlamento”. Ricordando di essere stato chiamato “dal Capo dello Stato a riferire in Parlamento delle nomine di nove Sottosegretari che hanno sostituito quelli di Fini che avevano dato le dimissioni”, Berlusconi ha stigmatizzato come invece per le opposizioni, “io avrei dovuto subire una sconfitta tanto da essere costretto alle dimissioni. Invece questo passaggio, che loro consideravano una sciagura per noi, si è rivelato assolutamente positivo e ci ha dato una duplice vittoria, perché la Camera ha anche approvato il Decreto sviluppo per il rilancio dell’economia con 317 voti, dandoci quindi una fiducia che non solo é superiore alla maggioranza assoluta, ma è anche la più elevata dopo il passaggio all’opposizione di Fini e dei suoi”.

“TRASCORRIAMO CON SERENITA’ QUESTI ALTRI 18 MESI”. Il governo “ha ancora 18 mesi di legislatura davanti a sé. Ho detto ai nostri oppositori: cerchiamo di impiegarli bene insieme, cerchiamo di realizzare insieme le riforme che servono al Paese, e soprattutto pensate se non vale la pena di accettare questa nostra offerta dopo che ormai avete ben chiaro che il nostro governo continuerà fino alla fine della legislaturatre riforme necessarie per poter realizzare il nostro Paese”. Quella del “dialogo con l’opposizione” dice il premier “è la mia speranza, almeno sulle riforme più importanti” per le quali “l’invito che ho rivolto” è “con forte spirito costruttivo”. “Come prescrive la Costituzione – sottolinea Berlusconi – il Governo ha ancora 18 mesi di legislatura davanti a sé. Ho detto ai nostri oppositori: cerchiamo di impiegarli bene insieme, cerchiamo di realizzare insieme le riforme che servono al Paese, e soprattutto pensate se non vale la pena di accettare questa nostra offerta dopo che ormai avete ben chiaro che il nostro governo continuerà fino alla fine della legislatura. Tanto vale quindi di cercare di andare d’accordo”.

“POLITICA DI PRUDENZA E RIGORE”. “Dobbiamo proseguire nella nostra politica di prudenza e di rigore, nella politica che abbiamo seguito sino ad adesso. Nella politica di bilancio, quindi il Governo manterrà tutti gli impegni. Sia quelli presi con l’Unione europea, sia quelli presi con le famiglie dei risparmiatori e con gli investitori. Già da ora grazie alle ricognizioni che abbiamo compiuto con molto scrupolo nei mesi scorsi sui vari capitoli di spesa, sappiamo come dobbiamo intervenire per fare in modo che la manovra e la successiva riforma tributaria non provochino dei buchi di bilancio”.

RIFORMA FISCALE.

“Il Governo chiederà al Parlamento la delega per la riforma fiscale prima della pausa estiva, in modo da rendere operativa questa riforma, che è voluta da tutti gli italiani, perché bisogna spazzare via quel ginepraio di leggi fiscali che si sono succedute in quarant’anni dal 1970 ad oggi e che sono diventate veramente incomprensibili e controproducenti. Questa riforma si dovrebbe realizzare ed andare in vigore entro 18 mesi da oggi e cioè entro il termine naturale di questa legislatura”. È quanto afferma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in un messaggio inviato ai Promotori della Libertà. Il premier ha quindi nuovamente rivolto “all’opposizione, che da mesi chiede le mie dimissioni, un invito ad operare insieme a noi. Un invito rivolto con forte spirito costruttivo”.

“LA CRISI NON E’ FINITA, RISCHIO SPECULAZIONE”. “Tutti gli organismi internazionali di controllo hanno dato dei pareri molto positivi sulla nostra attività di Governo, hanno riconosciuto che nei primi tre anni di governo abbiamo operato al meglio e abbiamo posto i conti pubblici in sicurezza, al riparo dagli attacchi della speculazione internazionale. La crisi economica, che è una crisi globale, non è ancora finita, la speculazione internazionale è sempre pronta a colpire le prossime prede, cioè quei Paesi che mostrassero segni di debolezza. L’attacco sarebbe sui titoli pubblici degli stati e se si dovessero riscontrare dei segni di cedimento del bilancio pubblico, la speculazione internazionale sarebbe pronta ad approfittarne sottoscrivendo dei titoli del debito pubblico dei vari Paesi ma chiedendo degli alti, altissimi interessi. Quindi noi, anche e soprattutto per questo, dobbiamo proseguire nella nostra politica di prudenza e di rigore, nella politica che abbiamo seguito sino ad adesso”.

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