Batterio killer, Nas sequestrano hamburger francesi

di Redazione

 VERONA. I carabinieri del Nas hanno sequestrato nel Veronese cinque tonnellate di hamburger provenienti dalla Francia nel Veronese nell’ambito dell’inchiesta sul batterio killer.

L’operazione, dispostadal ministro della Salute, hanno portato al sequestro di 1.570 confezioni di hamburger da un chilo e 4mila confezioni di polpette da 900 grammi, per un totale di circa 5 tonnellate di prodotto, a marchio ‘Steaks Country’, dell’azienda francese cheè all’origine dell’infezione per batterio E.coli dei sette bambini francesi della zona di Lille.

Tuttavia,per gli esperti non ci sono legami con il batterio che sta uccidendo in Germania ed in Europa. I bambini, tra i 20 mesi e i 7 anni di età, avevano tutti consumato hamburger congelati venduti nei supermercati Lidl della città, quando sono stati colpiti da acute diarree emorragiche. Se nel frattempo tutti i lotti di carne contaminata sono stati ritirati dal mercato, nella metà nord della Francia, resta la paura per lo stato di salute dei bambini. Tre delle piccole vittime sono ancora sotto dialisi.

L’infezione da Escherichia coli, che parte dall’intestino, comporta tutti i sintomi di un’insufficienza renale. Ma la malattia, hanno spiegato i medici di Lille, può assumere anche forme più gravi, con affezioni neurologiche. Ed è quanto si teme possa essere successo per il più grave dei sette, che si trova in prognosi riservata. Il prodotto incriminato era venduto in confezioni da 1 chilo della marca “Steaks country”(10 hamburger da 100 g) con data di scadenza dal 10 al 12 maggio 2012.

Il produttore degli hamburger Steaks Country che ha sede in Alta Marna, ha annunciato di aver ordinato il ritiro dei lotti di carne interessati dalla contaminazione, quelli con scadenza 10, 11 e 12 maggio 2012. L’azienda, il cui nome è SEB; ha anche dichiarato che la carne con cui sono stati confezionati gli hamburger proveniva dalla Germania, ed è stata lavorata in Francia.

Un prodotto che, ha rassicurato Lidl Italia in una nota, non è stato mai messo in vendita in nessuno dei discount italiani della catena. La carne che ha intossicato i sette bimbi francesi proveniva dalla Germania, dal Belgio e dall’Olanda, ha fatto sapere l’azienda Seb, con sede a Saint Dizier (nella Francia nord-orientale), che ha prodotto gli hamburger finiti poi nei piatti dei piccoli. Tutti e sette sono originari del nord della Francia ed il solo elemento che li accomuna per ora è il fatto di aver mangiato hamburger della stessa marca. Tutti si sono sentiti male subito dopo e sono stati ricoverati con gli stessi sintomi. Anche se questi ultimi sono gli stessi registrati per l’epidemia in Germania, che ha già fatto 39 vittime in tutta Europa (tra cui un solo un bambino, di due anni), le autorità sanitarie di Lille hanno confermato che il batterio che colpisce in Francia è di ceppo diverso. Si tratta, ha precisato la Commissione Europea, del ceppo “più comune (0157), rispetto al ceppo 0104 che ha colpito in Germania”.

Nessun allarme europeo é scattato per ora. Ma resta alto l’allarme in Francia, dove il ministro dell’Agricoltura, Bruno Le Maire, ha già fatto sapere che le autorità sanitarie trarranno “tutte le dovute conseguenze” alla fine dell’inchiesta in corso. Per quanto riguarda l’Italia, il ministro della Salute Fazio ha assicurato che non c’é alcun problema: “non è il caso di preoccuparsi”. Con la vicenda degli hamburger di oggi, parte dei quali prodotti con carne tedesca, salgono a quattro le emergenze alimentari nate in Germania nell’ultimo anno e che hanno messo in allarme l’intera Europa. Come ha ricordato la Coldiretti, un anno esatto fa è stata trovata in Italia la prima “mozzarella blu” proveniente dalla Germania. Poi a gennaio è scoppiato lo scandalo dei mangimi alla diossina. Per il caso del batterio killer E.coli, dopo che era stato ingiustamente incolpato il cetriolo spagnolo, la responsabilità tedesca è poi emersa chiaramente, anche se l’origine dell’infezione non è stata ancora accertata.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico