Sciopero e scontri in Grecia, Papandreou annuncia rimpasto di governo

di Redazione

 ATENE.La Grecia si è fermata mercoledì per l’ennesimo sciopero generale proclamato contro i tagli e le politiche antideficit del governo e intanto l’incertezza sui piani europei di salvataggio del Paese torna a provocare pesanti reazioni a catena sui mercati finanziari e sui titoli di stato.

Il doppio vertice di ieri tra i ministri finanziari dell’Eurozona e dell’Ecofin è servito solo a ribadire le divisioni ancora esistenti tra i Paesi membri; divisioni che hanno impedito di decidere sull’ipotesi di un nuovo pacchetto di aiuti ad Atene, ma anche di sbloccare da luglio la quinta tranche da 12 miliardi del maxiprestito da 110 miliardi deciso un anno fa da Ue, Bce e Fondo monetario internazionale. Il premier Papandreou ha annunciato in tv che formerà un nuovo governo e poi chiederà la fiducia in parlamento.

Sembra dunque sfumata la possibilità, ricercata a lungo dallo stesso premier, di trovare un’intesa con l’opposizione per un governo di unità nazionale. I conservatori avevano posto infatti come condizione la rinegoziazione dell’accordo sugli aiuti, ma – ha spiegato sempre in tv il ministro dello Sviluppo, Mihalis Chrysohoidis – un governo di unità nazionale non potrebbe rinegoziare il piano di aiuti alla Grecia con Ue e Fmi. “Non sto dicendo che non dovremmo rinegoziare – ha chiarito – ma che è sbagliato pensare che un nuovo governo potrebbe andare a Bruxelles domani e rinegoziare tutto”.

BORSA.L’Eurogruppo potrebbe riunirsi nuovamente domenica, ma intanto l’effetto sui mercati è stato immediato. Tutte le Borse europee hanno aperto in rosso e la flessione è andata crescendo col passare delle ore con Milano fra le peggiori del Continente. A trascinare al ribasso i listini sono soprattutto le banche, soprattutto le più esposte rispetto a un rischio di insolvenza di Atene. A Parigi cedono dunque decisamente Bnp Paribas, Societè Generale e Credit Agricole (-1,53%) per le quali Moody’s ha minacciato una revisione del rating di lungo termine: “L’azione di oggi – spiega Moody’s in una nota – riflette i timori per l’esposizione di queste banche all’economia greca attraverso posizioni dirette in titoli di stato e prestiti concessi al settore privato greco, sia direttamente sia attraverso filiali attive in Grecia, un elemento chiave per Credit Agricole e SocGen cui fanno capo banche greche locali”.

TITOLI DI STATO.Altra conseguenza pesante della fumata nera di Bruxelles: il premio di rendimento pagato dai titoli di Stato decennali greci rispetto al bund tedesco vola a 1.500 punti, un livello di spread mai raggiunto da quando esiste l’euro. Sui massimi anche i contratti ‘credit-default swap’, le polizze assicurative contro il rischio d’insolvenza, a 1.632,43 punti. A ruota sono finiti sotto pressione anche i titoli di stato di Irlanda (840 punti) e Portogallo (767), gli altri due paesi contagiati dalla sindrome da default. Per la prima volta, inoltre, il tasso dei titoli greci a due anni ha superato la soglia del 28% col rendimento salito di 160 punti base.

SCONTRI.In questa situazione, il governo greco resta appeso a un filo, in attesa da un lato delle decisioni delle istituzioni finanziarie ed alle prese, dall’altro, col problema di far accettare al paese un piano di riforme e tagli che comporta pesanti sacrifici da oggi e per i prossimi anni. Malgrado le misure drastiche siano state poste come condizione per la concessione degli aiuti, la protesta di sindacati e cittadini è rivolta soprattutto contro il governo di Giorgio Papandreou e il Pasok, partito del premier. Oggi ad Atene e in molte altre città, decine di migliaia di greci sono scesi in piazza per l’ennesimo sciopero generale. Davanti al parlamento ed al ministero delle finanze ci sono stati scontri fra manifestanti e forze dell’ordine. Al lancio di yogurt e sassi i poliziotti hanno risposto sparando lacrimogeni. Arance sono state lanciate contro l’auto del premier.

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