Il ‘boia’ Mladic in aula: “Sono molto malato”

di Redazione

Ratko Mladic L’ex capo militare serbo-bosniaco Ratko Mladic è comparso in aula all’Aja, al Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia.

Deve rispondere di genocidio e altri 10 capi d’imputazione e crimini di guerra. Si è presentato in giacca e cravatta con un berretto in testa. “Sono un uomo molto malato” ha affermato in diretta tv. Mladic stato estradato martedì da Belgrado, dopo 16 anni di latitanza. “Ho potuto dare uno sguardo ai documenti, ma non ho letto cosa c’era scritto. Se i capi d’accusa si trovavano in quei documenti, non li ho ancora letti. Non so cosa ci fosse scritto. Ho bisogno di almeno due mesi per leggere quello che contengono”. Così il generale al giudice che che gli ha domandato se avesse letto gli 11 capi capi d’imputazione contenuti in 37 pagine di documenti che gli sono stati consegnati.

Mladic è strato trasferito in Olanda martedì scorso proprio per essere processato all’Aja, dopo che i giudici serbi avevano respinto il suo appello contro l’estradizione e lo avevano riconosciuto in grado di essere processato; e attualmente è ricoverato nell’ospedale del carcere dell’Aja. Aleksandar Aleksic, l’avvocato nominato dalla corte per l’ex comandante delle truppe serbo-bosniache, ha sottolineato che il suo assistito “non ha ricevuto assistenza medica adeguata per anni e le sue condizioni di salute non sono buone”. Il legale ha anche confermato che Mladic ha perso l’uso di una mano a causa di un infarto sofferto anni fa ma che è mentalmente in grado di intendere e di volere. Il boia di Srebrenica soffrirebbe, inoltre, di un cancro al sistema linfatico.

Sono venute in sei da Sarajevo per “vedere gli occhi di sangue” di Ratko Mladic e chiedere giustizia per i figli, i mariti, i familiari uccisi nel luglio del 1995 a Srebrenica. L’ex generale serbo bosniaco è infatti accusato di essere uno dei massimi responsabili dell’eccidio di 8mila musulmani bosniaci a Srebrenica. Da 16 anni le “Madri di Srebrenica” non smettono di portare la loro testimonianza perché sulla tragedia che ha sconvolto la loro vita e quella della enclave musulmana bosniaca non cali l’oblio. “Vi ricordate il genocidio di Srebrenica?” è la domanda riportata sopra un grande pannello che espongono davanti al Tpi all’Aja. Accanto, una grande foto di Mladic, quando era il capo militare indiscusso dei serbo bosniaci, con sopra una scritta: “Mass Murderer”, assassino di massa.

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