Grecia, sì al piano di austerity. Scontri in piazza

di Redazione

 ATENE. Il Parlamento greco ha approvato con 155 voti favorevoli su 298 votanti (138 i contrari e 5 gli astenuti), la manovra da 78 miliardi di euro, mentre fuori imperversavano gli scontri tra manifestanti e polizia, con diversi feriti.

I parlamentari di tutti i partiti, e in particolare quelli del Pasok, il partito socialista al governo, erano chiamati a esprimersi sul piano varato dal governo, in collaborazione con i rappresentanti dei creditori del Paese. La posta era la sopravvivenza dello stato greco, altrimenti destinato al fallimento.

La folla si è accalcata dalle prime luci dell’alba in piazza antistante il Parlamento di Atene per protestare contro la probabile approvazione della manovra. La polizia ha chiuso il traffico in gran parte della capitale per scongiurare il tentativo dei manifestanti di circondare il Parlamento per impedire ai deputati di entrare e votare il piano di misure di austerity. Gli agenti antisommossa hanno respinto con i lacrimogeni circa 400 dimostranti che tentavano di sfondare per entrare in piazza Syntagma, dove ha sede il governo. Quindi le forze dell’ordine, oltre cinquemila agenti schierati in tutta la città, hanno cercato di disperdere l’assembramento all’ingresso della Camera, ma i manifestanti hanno resistito. Successivamente ci sono stati nuovi scontri di fronte al Parlamento greco, dove i dimostranti sono riusciti a rompere il cordone di protezione istituito dalla polizia. Gli agenti hanno risposto al lancio di molotov con i lacrimogeni.

Già martedì i manifestanti erano stati duramente affrontati dalla polizia. La tensione è salita subito alle stelle, con il primo giorno dello sciopero generale di 48 ore convocato contro i tagli annunciati dal governo. Dalla manifestazione pacifica dei sindacati, un corposo gruppo di blac block si è staccato per andare allo scontro frontale con la polizia. Ventidue i fermati, 15 gli arrestati. Feriti 270 civili e 37 agenti.

Il piano di austerità del governo prevede 28,4 miliardi di tagli tra il 2012 e il 2015 e 50 miliardi di nuove entrate provenienti da privatizzazioni. Un piano fortemente voluto dall’Unione Europea. “È veramente un’ottima notizia” ha commentato la notizia il cancelliere tedesco, Angela Merkel. Il via libera, ha aggiunto Jens Weidmann, presidente della Bundesbank, “è nell’interesse di tutti”.

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