Rischio dissesto, Diana: “Paghino i responsabili”

di Redazione

 CASAL DI PRINCIPE. Il dottor Luigi Diana, componente del comitato Quartiere Villa, interviene sulla recente crisi nella maggioranza consiliare e sul rischio dissesto finanziario.

Per l’ennesima volta in seno al Consiglio comunale di Casal di Principe si litiga creando una crisi di maggioranza con l’abbandono di quattro consiglieri, che hanno costituito il gruppo di opposizione “Città Nuova”. Il sindaco è stato costretto a chiedere ai consiglieri dell’Udc, Vincenzo Martino ed Enrico Maria Natale, di aderire alla maggioranza. Questi, nel documento di adesione, scrivono: “Visto il momento di crisi dell’attuale maggioranza comunale, che sta portando l’amministrazione intera verso il declino, creando una situazione che renderà impossibile qualsiasi tentativo di porre rimedio alle tante problematiche ancora oggi presenti nella nostra realtà, il gruppo Udc, prendendo atto di tali circostanze, con senso di alta responsabilità e al fine di garantire un equilibrio capace di dare tempo e stabilità definitiva all’organo comunale, in intesa con i gruppi politici Rinnovamento, Airone e Popolo del Sud, darà piena fiducia e collaborazione all’amministrazione, dando vita ad un nuovo assetto maggioritario, con la quale condividerà nuove linee programmatiche”.

Il presidente del consiglio comunale. condividendo la posizione dell’Udc auspica che possa ritornare serenità e stabilità al lavoro della compagine politico-amministrativa. Come cittadino mi sono chiesto com’è possibile accettare tutto questo, è un film già visto tante volte, rammento che da circa venti anni non si conclude una legislatura per intero, il nostro Comune è stato sciolto per diversi motivi; ovviamente, compresa l’instabilità politica. Chi si candida e crea tutto questo non si rende conto che crea instabilità politica e come tutti sanno l’instabilità politica porta alla povertà, a cattive condizioni della popolazione, al risentimento della popolazione. Molti componenti dell’attuale Consiglio comunale hanno già fatto parte di passati consigli comunali. Vorrei chiedere a loro signori: i debiti e la non risoluzione dei problemi a chi li dobbiamo attribuire? I cittadini di Casal di Principe sono stanchi di assistere a questi continui litigi, in questo modo non si amministra una comunità che rischia il dissesto finanziario senza servizi efficienti e con tanti altri problemi.

La nostra “eccelsa” classe politica ha detto “basta con la vecchia politica” e chiede un Consiglio comunale aperto ai cittadini, ai rappresentanti delle associazioni per intervenire e dire la propria. M come può un qualsiasi cittadino o un qualsiasi rappresentante di associazione contribuire a risolvere qualcosa dopo che per circa venti anni gli amministratori in carica non sono stati capaci di risolvere i problemi del paese, anzi, nulla hanno fatto affinché non si arrivasse ad una situazione debitoria di questa portata? Stiamo assistendo ad una sconfitta della politica che non ha precedenti nel nostro Comune, non c’è consapevolezza di responsabilità ed incapacità.

Proviamo a contribuire alla soluzione di qualche problema irrisolto con proposte concrete:

1) Il problema acqua è antico e mai risolto da tutte le amministrazioni ordinarie e straordinarie fin dagli anni 90 a tutt’oggi. Una parte della cittadinanza ha condotte idriche ma non ha acqua sufficiente, non ha contratto e contatori. Un’altra parte ha condotte idriche con acqua a sufficienza ma non ha contratto e contatori. Poi, ovviamente, c’è chi non ha le condotte idriche. Quindi, da questo stato di cose scaturisce che solo una minima parte paga il canone idrico. Mi chiedo perché non si affronta in modo capillare la questione facendo un vero e proprio screening sul territorio con i nostri tecnici comunali e/o lavoratori socialmente utili, responsabilizzandoli e, naturalmente, verificando e controllando il loro lavoro, senza aspettare che i cittadini siano loro a dare notizia della propria situazione; solo per il fatto che purtroppo non tutti i cittadini sentono quel senso civico di collaborazione con il Comune. Il tutto porterebbe ad un completamento della rete idrica, alla sottoscrizione dei contratti e all’installazione dei contatori con successiva effettiva lettura degli stessi; e, finalmente il Comune riscuoterebbe quello che gli spetta come previsto dalla legge per il canone idrico.

2) Il condono dei tributi comunali (Ici e Tarsu) nel nostro Comune ha avuto inizio nell’anno 2003 con 6 proroghe. Possibile, mai, che nessuno dell’Ufficio Tributi e naturalmente dei nostri amministratori si è mai preoccupato di verificare che una buona parte dei cittadini ha pagato la prima rata e poi non ha pagato le rimanenti rate.

3) Il condono edilizio, sia per il primo che per il secondo condono molti richiedenti hanno pagato la prima rata e poi non hanno pagato le rimanenti rate. Naturalmente, nessun amministratore ha controllato e si è preoccupato di recuperare i crediti a favore del Comune.

4) Ici anno 2006, come previsto per legge, prima che vada in prescrizione, il Comune ha l’obbligo di verificare chi paga l’Ici. Purtroppo, nel nostro Comune molti cittadini non hanno regolarizzato il pagamento del tributo e, nonostante che l’Ufficio Tributi del Comune ha effettuato le verifiche previste, le cartelle da inviare ai cittadini rimangono ferme nello stesso ufficio. Ovviamente, nessun amministratore si preoccupa di recuperare i crediti a favore del Comune.

5) Elenco dei contribuenti dei tributi comunali, risulta che non tutte le famiglie del nostro Comune risulta nell’elenco dei contribuenti. Ovviamente, nessun amministratore si preoccupa e fa niente.

6) Presenza di immigrati nel nostro Comune. Risulta che nel nostro Comune vi sono circa 4-5 mila immigrati che vivono in abitazioni prese in affitto e naturalmente nessun amministratore si preoccupa e fa niente.

7) Ultimo e non meno importante sono gli sprechi, negli anni sono talmente tanti gli sprechi che bisognerebbe una volta e per tutte mettere freno seriamente a questo gravoso e penoso problema. Non ci si candida sprecando i soldi dei cittadini.

E’ competenza della Corte dei Conti accertare la responsabilità degli amministratori comunali per non aver curato l’integrale riscossione dei tributi. Negli ultimi anni è emersa una crescente attenzione in ordine alla corretta gestione del denaro pubblico che coinvolge spesso gli amministratori. Pertanto, le presenti proposte dovrebbero servire per la soluzione dei problemi e ripartire la responsabilità tra amministratori e dirigenti o funzionari. La responsabilità, ovviamente, accertata, da dissesto finanziario, va punita con sanzioni per gli amministratori locali e dirigenti o funzionari. Se tutto questo venisse fatto, il paese, soprattutto la parte sana della cittadinanza, non pagherebbe colpe che non ha.

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