Picierno a Zinzi: “Alcuni Comuni ostacolano riutilizzo beni confiscati”

di Redazione

Pina PiciernoCASAL DI PRINCIPE. “La replica del presidente della provincia di Caserta, Domenico Zinzi, alle nostre dichiarazioni rilasciate martedì, dopo che è emerso l’ennesimo caso di intimidazioni a Casal di Principe, …

… non risponde alle problematiche che abbiamo sollevato né rassicura chi ogni giorno si impegna sul territorio per la legalità”. Lo afferma il deputato del Pd, Pina Picierno, a cui Zinzi ha sottolineato di non accettare “lezioni di legalità” dopo che la parlamentare casertana aveva chiesto un suo intervento sulla tensione nuovamente salita nell’agro aversano.

“Le positive esperienze di riutilizzo a scopo sociale dei beni confiscati realizzate nella provincia di Caserta mi sono ben note, – commenta la Picierno – come mi sono altrettanto noti i numerosi casi in cui amministrazioni comunali del casertano stanno ostacolando e mettendo i bastoni fra le ruote a questi progetti. Non mi risulta che il presidente Zinzi, né i parlamentari di centrodestra eletti a Caserta, né tantomeno la regione Campania stiano sollecitando a queste amministrazioni il mantenimento degli impegni e la ricerca di soluzioni per permettere a queste esperienze di proseguire”.

“Allo stesso modo, – continua Picierno – quanto sta accadendo a Casal di Principe non può esaurirsi con un generico attestato di solidarietà alle vittime delle minacce: è necessario riaffermare con forza la presenza dello Stato, delle istituzioni, della politica, per mandare ai clan il messaggio che non c’è spazio per nuove violenze e che chi si batte per la legalità non resterà mai solo”.

“Colgo l’occasione – conclude la deputata del Pd – per invitare il presidente Zinzi, insieme al presidente Caldoro e tutti i parlamentari eletti in Campania, a recarsi insieme a noi nei campi confiscati alla camorra di Casal di Principe dove è avvenuto l’ultimo episodio intimidatorio, per restare a difenderlo con la nostra presenza, notte e giorno, al fianco dei ragazzi della cooperativa. Un gesto concreto che in questo momento può fare molto di più di sterili polemiche”.

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