Casapesenna, Referendum, Piccolo (Gi): “La sinistra sinonimo di incoerenza”

di Redazione

Marco Piccolo CASAPESENNA. Con il Referendum del 12 13 giugno quasi alle porte la Giovane Italia di Casapesenna scende in campo con il presidente Marco Piccolo dando un proprio parere in merito alcuni avvenimenti avutosi col passar degli anni.

“L’acqua bene comune è un dibattito che è arrivato persino da Porto Alegre, un po’ da terzomondismo, da Teologia della Liberazione. Il Brasile infatti, è alle prese con il problema dei padroni dell’acqua, che te la danno solo se vogliono loro. Noi in Italia invece, abbiamo il problema degli acquedotti che perdono metà dell’acqua, che è tutt’altra storia. Un conto sono le infrastrutture, che devono essere pubbliche, e un conto la gestione delle stesse, che possono, anzi devono andare a chi le sa utilizzare al meglio. E chi le sa utilizzare al meglio sono i privati perché più specializzati. L’acqua non è un bene comune, l’acqua è un bene di Dio. Le infrastrutture che la governano, per garanzia, sono di proprietà pubblica. Poi però subentra la questione della gestione. E a questo punto ci chiediamo: Come faccio a far perdere meno acqua? Che si depuri bene? Che si facciano investimenti sensati? Devo chiamare uno che è capace di fare quel lavoro”.

A pochi giorni dal referendum sull’acqua e sul nucleare il presidente della Giovane Italia di Casapesenna Marco Piccolo dichiara: “La dichiarazione riportata non è mia, ma del segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani in un comizio a Carpi. Mi lascia molto perplesso il fatto che il segretario del Pd Bersani e i tanti esponenti del Pd che si riconoscono in lui siano così indaffarati nelle piazze a sostenere il si al referendum. Alla pari di Bersani, un altro politico ambiguo è Nichi Vendola, che nella campagna elettorale per la sua rielezione a governatore della Puglia ha promesso il ritorno alla gestione pubblica dell’acqua, promessa ovviamente non mantenuta. Mi domando come mai questi due signori oggi siano i più forti sostenitori del si sul referendum in questione?”.

Un altro quesito su cui gli italiani sono chiamati ad esprimere il proprio voto riguarda il nucleare. A tal proposito, Piccolo ricorda: “Dal 2007 l’Italia ha una partnership con gli Usa per lo sviluppo dell’energia nucleare. Sapete chi l’ha firmato questo accordo? L’allora ministro dello sviluppo economico ed attuale segretario nazionale del Pd Pierluigi Bersani. Il segretario del Pd dichiarò che il risultato del referendum (quello che si svolse in Italia dopo Chernobyl) non esclude l’Italia dalla generazione di energia nucleare, l’ha solo sospesa e questa partnership può giocare un ruolo importante nel modificare gli atteggiamenti italiani nei confronti dell’energia nucleare”.

Inoltre, afferma il presidente della Gi di Casapesenna: “Oggi il segretario del Pd sostiene il si contro il nucleare. “Bersani è l’incoerenza in persona”. Sinceramente mi fido molto di più di Umberto Veronesi e di Margherita Hack, esponenti di sinistra che hanno competenza in materie scientifiche e che hanno dichiarato che l’Italia senza il nucleare è un paese senza futuro”. Critiche di Piccolo anche a Legambiente che dichiara: “Quando fu firmato l’accordo tra Bersani e il segretario Usa all’energia Bodman, Legambiente non contrastò l’accordo per il ritorno al nucleare. Ovviamente questo silenzio ebbe un prezzo che fu pagato alle elezioni del 2008 quando al presidente nazionale di Legambiente Roberto Della Seta fu riservato dal Pd un posto in Senato. Il mio invito va ai giovani di questa associazione ad aprire gli occhi. A questi giovani voglio portare a conoscenza di un altro fatto che vede coinvolta Legambiente e che sicuramente non gli è mai stato raccontato come tante altre cose che gli vengono tenute nascoste. Ogni anno questa associazione organizza in Sardegna la festa del mare dove la E.On., (colosso energetico tedesco) contribuisce economicamente a questa manifestazione. Lo scorso 11 gennaio questa società ha disperso nel nord dell’isola un’ingente quantità di olio combustibile, violando le incontaminate coste della Sardegna. Si sarebbe aspettati che Legambiente inviasse la ‘Goletta verde’ per svolgere analisi bio-chimiche e verificare lo stato di salute dei fondali e dell’habitat sottomarino. Invece non solo Legambiente ha minimizzato l’accaduto ma il suo presidente regionale ha invitato gli isolani a mangiare il pesce senza preoccupazione ancor prima che venissero resi noti i risultati effettuati dall’Asl”.

Piccolo, in conclusione, vuole ricordare e affermare che: “Al di là delle varie posizioni sui referendum, io mi asterrò ricordando comunque che il presidente Berlusconi ha dato libertà di voto, il mio intento è stato semplicemente dare degli spunti di riflessione su alcuni personaggi politici, partiti ed associazioni che non sono coerenti nella posizione in cui hanno preso in passato”.

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