Incendiata l’auto della giornalista Tina Palomba

di Redazione

Tina PalombaSAN PRISCO. Un gravissimo attentato si è verificato mercoledì sera, intorno alle ore 23.30, ai danni della giornalista del Corriere di Caserta Tina Palomba.

Quattro persone a bordo di una Fiat Sedici sono scese dalla vettura e hanno cosparso di benzina la Audi A3 parcheggiata sotto casa della cronista, a San Prisco, in provincia di Caserta. La vettura è stata completamente distrutta dalle fiamme. Sono stati alcuni testimoni a notare l’arrivo della Fiat e gli occupanti a cospargere di liquido infiammabile sia la parte anteriore che quella posteriore dell’Audi.

Gli attentatori hanno lasciato sul posto una copia del Corriere di Caserta del 17 aprile 2011, che è stata acquisita dai carabinieri della stazione di San Prisco, che per tutta la notte hanno interrogato la giornalista per ricostruire l’episodio. La professionista sarà anche ascoltata nel pomeriggio dalla Procura di Napoli, mentre i militari dell’Arma e la polizia stanno effettuando le indagini.

La redazione di Pupia esprime solidarietà e vicinanza alla collega.

ASSOSTAMPA. “Quanto accaduto alla collega Tina Palomba de ‘Il Corriere di Caserta’, ennesima vittima delle intimidazioni da parte dei clan della malavita organizzata, che evidentemente non gradiscono il lavoro di una giornalista che compiendo coraggiosamente il proprio lavoro in una terra ad alta densità criminale finisce col dare fastidio a chi invece preferirebbe il silenzio, impone una seria e concreta presa di posizione di tutti i colleghi impegnati nei ruoli di rappresentanza della professione a tutti i livelli a cominciare dai vertici nazionali”. Così, il presidente dell’Assostampa Campania, Vincenzo Colimoro, commenta l’episodio che ha visto protagonista la giornalista Tina Palomba, alla quale la scorsa notte ignoti hanno incendiato l’auto. “Da molto tempo – ha aggiunto Colimoro – chi ha la rappresentanza soprattutto nelle regioni del Sud del Paese denuncia queste situazioni a livello nazionale. Si deve fare di più e meglio. In questi casi non basta e non deve bastare un comunicato di solidarietà, la Fnsi, che al suo interno nei ruoli di governo pecca di scarsa rappresentanza delle regioni del Mezzogiorno, deve farsi carico di affrontare a livello di governo centrale la questione della sicurezza dei colleghi impegnati in territori dove il tasso di criminalità e più elevato che altrove”. “Per la collega Tina Palomba, alla quale il Sindacato dei Giornalisti della Campania esprime solidarietà e vicinanza, – conclude Colimoro – si chiede di valutare attentamente quanto accaduto e di esaminare la necessita si assicurarle la serenità necessaria per poter tranquillamente continuare a fare il suo lavoro di cronista di nera e giudiziaria”.

ORDINE DEI GIORNALISTI.L’Ordine dei Giornalisti della Campania esprime “solidarietà alla collega Tina Palomba, e a tutta la redazione del Corriere di di Caserta per il grave attentato ai danni della cronista che da anni denuncia il malaffare in un territorio difficile come quello di Terra di Lavoro”. “Chiediamo alle forze dell’ordine – dice il presidente dell’Ordine, Ottavio Lucarelli – una sempre più attenta tutela per i giornalisti impegnati in aree a maggiore densità criminale”. L’Ordine, infine, auspica che presto siano identificati i responsabili dell’attentato ai danni di Palomba.
ZINZI. Il presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi, ha espresso in una nota solidarietà alla giornalista del Corriere di Caserta, Tina Palomba, alla quale la notte scorsa, a San Prisco, sconosciuti hanno incendiato l’auto. “Questo vile attentato, inquietante soprattutto per le modalità con le quali è stato compiuto – ha sottolineato Zinzi – deve spingerci a mantenere ancor più alta la guardia nei confronti di chi usa le minacce e le intimidazioni per impedire agli operatori dell’informazione e a tutti coloro i quali combattono la criminalità organizzata di compiere il proprio lavoro”. “La professione del giornalista – ha concluso il presidente della Provincia casertana – è fondamentale per la vita democratica di una comunità e tutti noi dobbiamo sentirci in dovere di difendere gli operatori dell’informazione da ogni tipo di intimidazione”.
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