Grazzanise, festa dell’artigianato locale

di Redazione

 GRAZZANISE. Col ritorno di “Ringo”, alias Raffaele Massaro, il decano degli elettricisti grazzanisani si è avuto un incontro “al vertice” dell’artigianato locale, un autentico appuntamento di festa, amicizia, collaborazione fattiva e nuova professionalità.

Location dell’evento un palazzo di Via Diaz, dove si sono concentrati i migliori “discendenti di Ringo”, fra i quali il valente Giovanni Parente coadiuvato dal fido Ludovico d’Abrosca, nonché la più tenace stirpe di imbianchini di Grazzanise capitanata dal saggio Mario Cantiello e dal di lui fratello Gerardo, conoscitore di uomini e cose, “maestro dei colori” e perfino avvertito osservatore dell’evoluzione politica del paese. Non lontano, anzi vicinissimo, l’abile barbitonsor Giuseppe Della Cioppa. Ed essi a rappresentare anche i palpiti e le speranze di falegnami e fabbri, meccanici e calzolai.

Revival dell’apprendistato “vecchia maniera” e delle prime “fatiche giovanili”, ricordi di comuni e già mature esperienze lavorative, nostalgie di un passato ormai lontano, prospettive per l’avvenire: insomma, di tutto e di più s’è discusso, in una serena atmosfera sociale, nel clima del gioioso ritrovarsi in una mattinata di giugno (porta spalancata sull’estate che torna, promettendo, in teoria, giornate assolate e dunque piene di intenso impegno occupazionale). Sì, in teoria, giacché è bastato un accenno per riaprire gli occhi su una realtà locale in cui è palese la vasta penuria di lavoro per un’economia attualmente ridotta al lumicino. E così le risate, le strette di mano e gli abbracci hanno fatto largo alla riflessione pragmatica, all’individuazione delle cause che da decenni tarpano lo sviluppo di Grazzanise e dell’intera pianura che va da Capua al mare.

“Occorre un forte scatto in avanti di politici ed imprenditori finalizzato alla riscoperta delle risorse del posto! Soltanto così potrà essere incentivata la complessiva ripartenza economica” hanno detto, all’unisono, “mastri” ed operai. E’ vero: c’è bisogno appunto di rilancio della zootecnia (gli allevamenti bufalini sul territorio di Grazzanise sovrastano, per numero e consolidate tradizioni ora coniugate alla tecnologia, quelli esistenti in qualunque altro Comune della provincia di Caserta e l’oro bianco che vi si produce è trasformato e commercializzato, in grossa quantità, altrove, perfino in alcuni centri del napoletano), occorrono aree e piani industriali, studi di fattibilità, disinquinamento di un ambiente fortemente oltraggiato negli anni scorsi e tuttora, investimenti finanziari, conversione ad uno spirito cooperativistico. Solo con quest’articolata ri-progettazione potrà aumentare l’occupazione, crescere il reddito pro-capite e ri-diffondersi la ricchezza, il benessere individuale e delle 2.000 famiglie residenti. Famiglie che hanno dovuto e devono assistere all’emigrazione giovanile aumentata esponenzialmente nell’ultimo decennio.

Fermare tale emorragia rappresenta compito prioritario per la classe politica che regge le sorti della municipalità e per il mondo economico grazzanisano: una società senza giovani è una società che non ha futuro! Approfondendo questa visione, i percorsi sono automaticamente tracciati e tutto diventa soltanto una questione di volontà, di lungimiranza, di responsabilità onorata.

di Raffaele Raimondo

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