Rifiuti, Napoli e provincia al collasso. De Magistris: “Piano alternativo”

di Redazione

 NAPOLI. Un’altra notte d’inferno a Napoli, che si trova sepolta sotto tremila tonnellate di spazzatura. Dalla provincia di Napoli al capoluogo campano: dilaga la protesta dei cittadini.

Mentre in via Toledo gli abitanti dei quartieri spagnoli sversavano per protesta i cumuli di rifiuti accumulati nei vicoli in questi giorni, a Mergellina la gente bloccava il traffico rivoltando i cassonetti in mezzo alla strada. C’è chi vuole far rimuovere la spazzatura ma anche chi – come accaduto a Caivano e ad Acerra – dice no all’apertura di siti di stoccaggio.

Il sindacodi Napoli Luigi De Magistris ha ribadito la sua intenzione di liberare la città dai rifiuti “malgrado i tentativi di sabotaggio messo in atto in queste ore da certi ambienti refrattari ad accettare la svolta politica che stiamo attuando nella città” mentre il suo vice, Tommaso Sodano, ha assicurato che si sta lavorando affinché si possa realizzare una “sorta di autonomia per Napoli”.

Una giornata intensa al termine della quale però è stata confermata un’intesa istituzionale tra Comune di Napoli, Province e Regioni che potrebbe consentire di superare questa ennesima crisi di una emergenza che dura da 15 anni. Per ripulire la città c’é la disponibilità delle altre province campane ma, come ha ribadito l’assessore regionaleall’Ambiente, Giovanni Romano, ai rifiuti della Campania c’é l’interesse espresso anche da realtà straniere.

Nel frattempo potrebbero riprendere anche i trasferimenti fuori regione. Insomma, entro il 15 luglio la situazione potrebbe tornare alla normalità con Napoli e la Campania completamente pulite. Quindici luglio, una data che, ha precisato Romano, è quella “prevista per la decisione del Consiglio di Stato sul ricorso che riguarda i trasferimenti dei rifiuti fuori regione”.

Oggi, secondo le stime dell’ufficio flussi della Regione Campania, lungo le strade della città di Napoli vi sarebbero 1500 tonnellate di spazzatura (la produzione quotidiana in questo periodo si aggira intorno alle 1300 tonnellate) ma i cumuli disseminati ovunque sono vistosi e fonte di disagio per i cittadini. Non va meglio in periferia: l’allarme è altissimo nella zona flegrea ma da qualche ora si è esteso anche al Comune di Giugliano (oltre 110mila abitanti) dove gli autocompattatori non hanno raccolta neanche lungo le strade del centro. In sofferenza anche i comuni di Pozzuoli, Quarto e Casoria.Ad Acerra anche oggi si è protestato contro la decisione del presidente della Provincia di aprire i siti di trasferenza. Sit in alla stazione ferroviaria e presidio dinanzi all’ingresso degli impianti. I camion, comunque, sono entrati ed hanno scaricato.

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