Via Belvedere, commercianti chiedono cambio senso di marcia

di Redazione

Via Belvedere - AversaAVERSA. Sono trascorsi due anni dalla protesta del comitato “Le Casarelle”, appoggiata dalla totalità dei commercianti di via Belvedere, via Costantinopoli e via Orabona, e comunicata al sindaco e all’assessore al ramo con una missiva.

I commercianti chiedono il cambio del senso di marcia di via Belvedere in quanto, affermano, “c’è il serio rischio che le piccolissime attività commerciali, nella quasi totalità ditte individuali e monoreddito, già costrette a far fronte alla concorrenza della grande distribuzione e alla crisi economica che attanaglia le famiglie aversane, siano costrette a chiudere, come già si è verificato per alcuni che non hanno retto la ‘desertificazione’ della strada provocata dal cambio del senso di marcia”.

La missiva conteneva due proposte: la prima chiedeva il ritorno al vecchio dispositivo e la seconda rappresentava una sintesi che potesse in qualche modo mettere d’accordo le due parti. Quest’ultima è così formulata: richiesta di ripristino del senso di marcia da via Costantinopoli-direzione via Belvedere con l’obbligo di svolta in via Botticelli, rimanendo invariato il senso di marcia del primo tratto di via Belvedere che si congiunge con via De Jasi con la possibilità di ingresso al parcheggio dell’ex Alifana anche da via Botticelli, agevolando così i potenziali fruitori del parcheggio provenienti da Napoli e quelli provenienti da via Costantinopoli.

“La bontà del cambio – spiegano i commercianti – sta nel fatto che chi deve raggiungere via Belvedere non va più ad ingorgareulteriormente via Raffaello”. Oggi queste proposte vengono riformulate, tramite gli organi di informazione, al sindaco Ciaramella, “affinché – sottolineano i commercianti – con il suo autorevole intervento ponga definitivamente fine a questa ingiustizia che noi esercenti di via Belvedere siamo costretti a subire da anni, e ci restituisca di fatto la possibilità di emergere da una condizione di precarietà e puntare ad una vera rinascita del commercio basato sul merito e sulle pari opportunità, tenendo ben presente che il commercio resta ancora l’unica possibilità di lavoro che offre la società italiana, vista la grave crisi che imperversa in tutti i settori economici”.

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