Un “tavolo showdown” per non vedenti al Palazzetto dello Sport

di Redazione

Romilda BalivoAVERSA. Arriva al Comune di Aversa, su iniziativa dell’assessore allo sport Romilda Balivo, il Tavolo Showdown, un tavolo da tennis adatto ai disabili visivi su richiesta dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti.

Si pratica utilizzando mascherine preferibilmente in stoffa spessa e coprente, racchette rettangolari in materiale duro (legno, fibre di carbonio o altro, lisce o rivestite). La mano che impugna la racchetta deve indossare un guanto con la protezione sul dorso, mentre la pallina è sonora (con delle biglie d’acciaio al suo interno). Il tavolo da gioco ha delle sponde laterali che ne delimitano i bordi con i 4 angoli arrotondati anziché a spigolo vivo e fa parte delle discipline della federazione internazionale Ibsa; nonché della Fispic (Federazione italiana sport paralimpici per ipovedenti e ciechi).

La Città di Aversa è tra le prime in Italia a dotarsi di tale attrezzatura sportiva. Il Tavolo Showdown sarà allocato nel Palazzetto dello Sport dove sarà allestito un angolo apposito onde consentire, di concerto con l’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti, agli interessati di poter usufruire di tali attrezzature. L’assessore, da sempre attenta alle problematiche non solo sportive ma anche ad impegnarsi per far sì che tutti abbiano pari opportunità nell’ambito dell’accesso alle varie discipline sportive.

“Con questa iniziativa – afferma l’assessore Balivo – si va ad incentivare la pratica sportiva dei non vedenti e degli ipovedenti, allo scopo di migliorarne il benessere psico-fisico, continuando la lotta per l’abbattimento delle barriere architettoniche culturali e creando nuove occasioni di aggregazione e socializzazione. Organizzeremo, infatti, dei tornei per far giocare e partecipare tutti, i non vedenti e vedenti, che potranno dotarsi di una mascherina apposita per oscurare la vista perché nessuno debba sentirsi diverso. Questa è un’altra iniziativa dell’amministrazione posta in essere perché nessuno, nonostante le proprie difficoltà, debba sentirsi escluso mai”.

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